Full text: Vasari, Giorgio: Ragionamenti del Signor Cavaliere Giorgio Vasari, pittore - architetto aretino sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro altezze serenissime con 10 illustriss. ed eccellentiss. Signore D. Francesco Medici allora principe di Firenze insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata nella cupola

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GIORNATA PRIMA. 
RAGIONAMENTO QUINTO. 
FRINCIPE E GIORGIO. 
P. 
Ccoci all'altra stanza; come la chiamate? 
G. 
Chiamasi la camera di Giove, il quale fu figliuolo d'Opi, e 
Saturno, e partorito in un medesimo tempo con Giunone, 
dicono, che e’su mandato nel Monte Ida in Creta, oggi da 
noi nominata l'Isola di Candia, e su dato, come V. E. vede, 
a nutrire alle Ninfe, alle quali, per paura che il Padre non 
lo facesse morire, dalla madre Opi fu mandato; per il che piangendo, co. 
me avviene a' fanciulli piccoli, perchè il pianto non fusse sentito, facevanc 
far romore con i timpani, scudi di ferro, e altri strumenti, onde senten- 
do le api quel suono, secondo la loro usanza s' adunavano insieme, e gli 
stillavano nella bocca il mele, per il quale benefizio Giove poi fatto Iddio 
concesse loro, che generassono senza coito- 
P. Ditemi, questa Ninfa, che siede in terra, e ha Giove in sulle ginocchia, 
e quella capra attraverso, che gli ha una poppa in bocca, che cosa è? 
G. Quella Ninfa è Amaltea figliuola di Meliseo Re di Creta, l'altra è Me- 
lissa Ninfa sua sorella, che una attende a farlo nutrire di latte, l'altra 
col mele, che ha in mano, lo va nutrendo; dove ella su poi convertita in 
ape per la sua dolcezza. Quel Pastore, che tiene la capra, è di quelli del 
monte Ida, che guardava gli armenti. 
Ogni cosa riconosco; ma ditemi, quella quercia, dietro ad esse, che è si 
grande, piena di ghiande, e n'escono l'api, che cosa significa? 
G. Fu che crescendo Giove, e avendo guerra con li Titani, per li padri pre- 
si, che lo volevano far morire, per quella vittoria gli fu sagrata la quercia 
in segno di forte; e cosi per la vittoria, che ebbe contra i Giganti, che 
vinti cacciò loro addosso alcuni monti. Intendesi la quercia ancora in me¬ 
moria dell'età prima, che vivevano gli uomini di ghiande. Giove dette lo- 
ro il modo delle biade, e delle altre comodità; questo, Signor mio, fu 
quello, che edificò tempj, ordinò sacerdoti per sua gloria; fecene edificare 
ancora in nome suo, e delli amici, come su il tempio di Giove Ataburio 
Giove Labriando, Giove Laprio, Giove Molione, e Giove Cassio, e molti 
altri, ch'io non ho ora in memoria. 
P. Gli ho letti anch'io; ma ditemi, io ho pur visto in molti luoghi Giove col 
fulmine in mano, cosi ne' roversci delle sue Medaglie. 
G. Del
	        
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