Full text: Vasari, Giorgio: Ragionamenti del Signor Cavaliere Giorgio Vasari, pittore - architetto aretino sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro altezze serenissime con 10 illustriss. ed eccellentiss. Signore D. Francesco Medici allora principe di Firenze insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata nella cupola

RAGIONAMENTI 
Trittolemo, è il dominio datovi dal Duca vostro Padre, e Signore, acciò 
possiate distribuire a' vostri servidori, e amici il bene, che Iddio, ed egli vi 
provvede. 
P. Ho tutto inteso, e mi sono piaciute assai; ora finiamo questo ragionamen¬ 
to. Vogliamo entrare in questo scrittojo per finire questo che manca? 
G. Entriamo. Questo scrittojo, Signor Principe, il Duca se ne vuole servire, 
per questi ordini di cornice, che girano attorno, e che posano in su que- 
sti pilastri, per mettervi sopra statue piccole di bronzo, come V. E. vede, 
che ce n'è una gran parte, e tutte antiche, e belle; fra queste colonne, 
e pilastri, e in queste cassette di legname di cedro terrà poi tutte le sue 
medaglie, che facilmente si potranno senza confusione vedère, perchè le 
greche saranno tutte in un luogo, quelle di rame in un' altro, quelle d'ar- 
gento da quest' altra banda, e cosi quelle d’oro. 
Che si metterà in questo quadro di mezzo fra queste colonne? 
Si metteranno tutte le miniature di Don Giulio, e di altri Maestri ec- 
cellenti, e pitture di cose piccole, che sono stimate gioje nell' esser loro 
e sotto queste cassette appiè di tutta quest' opera staranno gioje di diver. 
se sorti, le conce in questo luogo, e quelle in rocca in quest'altro; e in 
questi armari di sotto grandi i cristalli orientali, li sardoni, corniole, e 
cammei staranno; in questi più grandi metterà anticaglie, perchè, come sà 
V. E., n' ha pure assai, e tutte rare. 
Mi piace assai, ed è bene ordinato; ma sarannoci tante figure di bron- 
zo, che empino tanti luoghi, quanto rigira tre volte questo scrittojo, e 
questi ordini, che avete fatto per quelle? 
G. Sarannovi, e fra l'altre quelle, che sono state trovate ad Arezzo, con 
quel Lione che ha appiccato alle spalle quel collo di capra antico. 
P. Non dicono costoro, Giorgio, che ella è la chimera di Bellorofonte fat- 
ta da' primi Etruschi antichi? 
G. Signor si, ma di questo ne ragioneremo altra volta, come ne darà l'oc- 
casione, quando saremo nella Sala di sotto, dove ella è posta. 
P. Or dite su adunque del quadro grande, che avete dipinto in questo cie- 
lo; che figura è questa? 
G. Signore, questa è una delle nove Muse detta Calliope figliuola d'Apollo, 
nè ci ho fatte l'altre otto sorelle, perchè in questa saranno gli strumenti 
loro; questa alza, come vedete, il braccio ritto al Cielo, e con la testa im- 
petra grazia, e scienza per l'altre sue sorelle; ha uno strumento antico 
da sonare in mano, per la sonorità della voce, e sotto i piedi uno oriuolo, 
dinotando, che camminando nella continuazione delli studj, il tempo s' 
acquista. 
.Perchè li fate voi tanti strumenti attorno, e tanti suoni con la palla del 
mondo appresso? quelle acque dietro alle spalle, e quel monte, e quel bo- 
sco, dichiaratemeli un poco. 
G. Quello è il monte Castalio, limpido, e chiaro per le scienze, le quali vo- 
gliono essere chiarissime, e abbondanti; il bosco si fa per la solitudine, vo- 
lendo tutte le scienze avere quiete, e riposo, fuggendo li romori delle cor- 
ti, e le avarizie del Mondo. 
P. Di
	        
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