DEL
VASARI.
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G. Voi dite la verità; ora siamo al fine del palco, e del fregio.
P. Ci resta solo a ragionare de’panni d’arazzo, di che avete fatto i cartoni.
G. In questo primo panno è quando Saturno innamorato di Fillira, e usan-
do seco gli abbracciamenti di Venere, fù sopraggiunto da Opi sua moglie,
e per non esser trovato in peccato si trasformò Saturno in Cavallo, che
poi di lei ne nacque Chirone Centauro, che dal mezzo in sù era uomo, e
dal mezzo indietro Cavallo, al quale la gran Teti raccomanda Achille tan-
ciullo, il quale egli nutri, e allevò mirabilmente.
P. Ditemi il suo signisicato.
G. Il far nascere Chirone di Fillira, perchè ammaestri Achille consegnato¬
li da Teti, si potrebbe applicare a' gravi pensieri, che muovono il Duca no-
stro in fare, che V. E. sia con diligenza ammaestrata da uomini degni,
e pieni di dottrina, e amaestramenti-buoni, perchè avendo a governare i
popoli del vostro dominio, vi è necessario sapere infinite cose, ancorchè io
sappia, che ne sapete assai, vivendosi oggi più con simulazione, e inganni,
che con altri modi; acciò Teti uscita dell'onde faticose, la quale fece in-
segnare all'astuto Achille il saper vivere, faccia il medesimo V. E.
E anche per me ci è qualcosa? tutto è buono imparare; ora ci resta quest
altro trionfo: or finite.
G. Questo è il Trionfo di Saturno, il quale è tirato da due serpenti, e sopra
il carro ha in su'cantoni a sedere i figliuoli; l’uno è, il Serpentario col ser-
pe in mano, che si mangia la coda; nell' altro è Vesta vergine bellissima
con una fiamma in mano; l'altro è Pico Re, che fù da Circe converso in
uccello chiamato Pico; l'altra è Croni sua figliuola; appiè del carro, fra le
ruote, sono i quattro tempi dell'Anno consumati, e distrutti da Saturno;
innanzi al carro è la Vita nostra, che fugge in aria, e dietro volando con
la falce gli corre la morte; quaggiù sono le Parche; l'ultima taglia il filo
della vita nostra.
P. Il Significato suo arò caro intendere.
G. Questo è il Padre Saturno, cioè il Tempo, che d'ognuno trionfa, con-
sumando ogni vita, ma non già cosi ogni memoria; avendo la falce in ma.
no, mostra l'arme, con le quali ha tagliato le vie alle difficultà. Ha an-
cora seco il Serpentario suo figliuolo, il quale ha segnati gli anni del prin.
cipato del Duca tutti pieni di cose grandi, e di vittorie ottenute in bene-
fizio comune; e Vesta vergine, infiammata col fuoco della Carità capo d'
ogni sua azione, lo accompagna nel trionfo di Pico suo figliuolo trasfor¬
mato in uccello da Circe, e avendo domo le cose terrene, e gl'inganni,
vola nel Cielo con le penne delli scrittori; e Croni con le cronache, che
hà in mano, registra ne gli annali i gesti gloriosi, per lasciare a quelli che
nascono le grandezze fatte da lui. Le quattro stagioni, consumate a piè del
Carro, moſtrano, che non ha perdonato a occasione, che sia venuta d'o-
gni tempo, per accrescere, magnificare, e ingrandire questa Illustre Casa,
riducendola a quella suprema altezza, che oggi noi vediamo col fine dell'
ultima Parca.
P. Certamente ch'io mi contento assai, e credo anche, che chi sentirà que-
ſte invenzioni, vedrà, che avete faticato l'ingegno, e la memoria. Ora
poi