di Settimo tenessero il Sigillo della Signoria, e
abitassero in Palazzo di detti Signori, quali Con-
versi dipoi al tempo di Papa Innocenzio VIII.
a petizione de Fiorentini, e per ordinazione, e
Decreto di detto Pontefice, furono rimossi da
detto Ufizio, ed in loro luogo farono destinati
i Monaci pure di Settimo, con li medesimi sti-
pendi, li quali molto onorevolmente abitarono
in Palazzo fino al 1531., nel qual tempo furono
rimossi per la mutazione di Stato; e per reco-
gnizione della loro servitù, e fedeltà li è stata
da S. A. S. consegnata la carica di andare due
volte il mese al Magistrato delle Tratte a estrar-
re dalle Borse tutti gli Offizi dentro, e fuori
dello Stato di Firenze; quali Borse stanno serra-
te con due chiavi, una delle quali tengono detti
Monaci, e si ritrovano allo squittinio segreto
ed al Consiglio de' Dugento in Palazzo, ogni
volta che si aduna. ,,
CAPITOLO VI.
Costruzione, ed Istoria della Sala Grande del Con-
siglio, detta in oggi il Salone.
N Monumento de più illustri che si trovi
nel Palazzo della Signoria è il Salone, di
cui facciamo parola. Aveva sul principio la Si¬
gnoria tenute le sue adunanze nella Sala detta
dell'Udienza. e che poi servi per il Consiglio
del Dugento. Cresciuta la popolazione in Fi-
renze, e fatti abili i Cittadini di ogni rango
a concorrere al Governo, mediante l'ammissio-
ne di tutte le Arti, convenne che i Priori pen-
saſsero a far coſtruire una sala più vasta, di
quella