rono a devastarla, e distrussero la Toscana tralle
altre Provincie, a nulla perdonando; onde Fi-
renze provò molta desolazione, essendole state
abbattute e smantellate in gran parte le mura
e le torri, senza parlare degli edifici pubblici
e privati. Sotto il Regno de Longobardi si man-
tennero però i Duchi, distinguendosi in maggio¬
ri, e minori; i primi presedevano a una Pro-
vincia, ed i secondi a una Città, e talvolta a
una Terra: in tal maniera ebbero origine i Du-
cati, e le Contee, e quella Feudalità, che Lon-
gobardica si chiama. Firenze ebbe senza dubbio
il Duca della Provincia, che da' Re Longobardi
dipendeva; ma è impossibile il rintracciare le
cose particolari del Governo di Firenze di que
tempi; onde ben disse l'Ammirato, che ,, la
negligenza di que tempi non ci lascia neppur
ſapere i nomi, non che le azioni de' Duchi di
Toſcana. „Il dominio de' Longobardi durò fino
al principio del Regno di Carlo Magno in Ita-
lia; ma questo Principe, a cui deve molto la no-
stra Firenze, non fece grande alterazione nel
Governo, e solo aggiunse alcune Leggi per il
miglior regolamento. Si trova che poco dopo
il 774. fu da Carlo Magno nominato per Duca
di tutra la Toscana Gundibrando, il quale ri-
sedè nella Città di Firenze: ma il titolo di Du-
ca lo veggiamo variato ben presto in quello
di Marchese. , Questo nuovo titolo di Marche-
se, dice il predetto Ammirato all' anno -894.
cosi detto da Marca, che vuol dir limite, e li-
miti chiamarono i Romani i confini dell'Impe-
ro,