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Priore del Convento di San Jacopo tra' Fossi vi celebrò la
Santa Messa: avendo inoltre ordinato la Granduchessa, che
in avvenire vi si celebraſſe la Meſsa ogni Sabato, secondo
la di Lei intenzione, con aver dato sufficiente stipendio a'
Padri suddetti, perchè ciò fosse mandato ad effetto.
Concorrevano poscia continovamente in gran nume¬
ro i Fedeli da ogni parte a venerare la Santa Immagine di
MARIA, invocandola ne' loro particolari bisogni; e ne rice¬
vevano frequentemente delle Grazie segnalate: onde sem-
prepiù creſceva la divozione e la frequenza del Popolo. Era
fra i divoti della VErGINE un tal Francesco Miniati, Nobile
Fiorentino, il quale non lasciava passar giorno, che non
si portasse ad orare nel nuovo Santuario. E bene si rico¬
nobbe dall'avvenimento seguente, che per mezzo di questo
divoto Gentiluomo aveva IDDIO destinato di doversi fabbri¬
care un nuovo Tempio, per cuſtodia di essa Sacra IMMAGINE.
Nel Meſe di Luglio dell'Anno 1603. facendo i detti Re¬
ligiosi ſcavare il terreno attorno i fondamenti della già demo¬
lita Chieſa di San Gallo, vi fu ritrovata in una muraglia un'
Arme della Famiglia de i Miniati. Fatro ciò vedere da' Padri
al prenominato Franceſco, da una tale scoperta ricevè egli
maggiore impulso di devozione verso quella Beara VERGINE:
e per promuoverne viepiù la venerazione, si offerse a’ Pa-
dri predetti di sborsare 600. Piastre, qualora essi avessero
voluto far fabbricare in quel luogo una nuova Chiesa più
grande, con trasportarvi la Tavoletta della Sacra IMMAGINE.
Accettarono i Religiosi l'offerta, a condizione però di
averne la permissione della Granduchessa Cristina; dalla qua¬
le essendoſi portato il Superiore di essi Padri, e partecipatale
avendo la pia intenzione di Francesco Miniati, e supplica¬
tala della licenza per fare la nuova Chieſa, ed intitolarla
LA MADONNA DELLA TOSSA; Ella non solamente gliel' accor¬
dò, ma di più, siccome aveva fatte pagar loro cento Piastre
pochi giorni avanti, per iſpenderle in ajuto del ſanto Luo¬
go.