Full text: Relazione e ragguaglio distintissimo della origine, fondazione e demolizione della Chiesa e convento de frati di S. Gallo, esistente già fuori della città di Firenze, dalla qual Chiesa fu preso la denominazione della Porta a San Gallo ... colle notizie della sua erezione ... ed in qual maniera crebbe il culto ... alla Santissima immagine della madonna della Tossa

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Congregazione Agoſtiniana di Lecceto, la qual donazione 
fu poi anche confermatà dal Sommo Pontefice Innocen- 
zio VIII. di Caſa Cybo, che era molto amico del detto 
Lorenzo, per esser Queſti ſtato mediatore tra esso Pontefi¬ 
ce ed il Re Alfonso di Napoli, i quali rappacificò insieme 
componendo le discordie infra di loro insorte. 
Il prefato Padre Maestro Mariani, non avendo con- 
tinovato a ſtare nella detta Congregazione di Lecceto, ma 
paſſato essendo a convivere nell' altra Congregazione Osser¬ 
vante di Lombardia, operò efficacemente, perchè il sopra¬ 
mentovato Convento di San Gallo fosse aggregato ed unito 
a questa Congregazione; come segui nell'Anno 1513. col¬ 
l'approvazione del Pontefice Leone X., che in tal tempo 
regnava; siccome vi cooperò non poco Francesco Cybo 
Cognato del predetto Papa Leone X. 
Dopo di questo fu abitato pacificamente il riferito 
Convento da’ Padri della già detta Congregazione di Lom- 
bardia (detti perciò i Frati di San Gallo) fino all' Anno 
1530. in circa: ma perchè la descritta grandiosa Fabbrica 
era troppo vicina alle mura della Città, ed averebbe po¬ 
tuto pregiudicare alla medeſima ſe foſſe ſtata occupata un 
giorno dal Principe Filiberto d'Oranges, Generale dell' Im¬ 
perador Carlo Quinto, che con groſso esercito si era mosso 
per venire a' danni di essa Città; perciò dalla Repubblica 
Fiorentina ne fu ordinata ed eseguita la totale demolizio¬ 
ne, non essendovi reſtato altro, che i fondamenti, le cui ve¬ 
ſtigie vi ſi trovano anche presentemente. Ma il detto Prin¬ 
cipe d'Oranges non potè poi dar piena esecuzione alle sue 
idee, poichè reſtò ucciso nella gran Giornata seguita nelle 
Montagne di Piſtoja, al Luogo detto Gavinana; come 
bene racconta il Capitano Domenico Cini da San Mar¬ 
cello, Scrittore de' noſtri tempi, nella sua Istoria della 
Montagna di Pistoja, ſtampata in Firenze per li Tartini e 
Franchi l'Anno 1737., a car. 162. 
Atteſa 
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