Pal. Pitti.
FIRENZE.
1593 quelle che vi tenevano i macellai. Sul ponte passa il
corridoio eretto dal VASARI nel 1564 che unisce il Palazzo
Pitti con quello degli Uffizi e Vecchio.
Passato il Ponte si trova tosto, a sinistra:
La Chiesa S. Felicita che subi varie trasformazioni. Fu eretta nel
quinto secolo, e GiORGIO VASARI costrui il portico nel 1564. A sini-
stra: monumento di Arcangiola Paladini, musicista e pittrice, di AGO-
STINO BUGIARDINI ed ANTONIO NOVELLI. Di fronte: monumento del
cardinale Rossi, di RAFFAELLO DI MONTELUPO (1518).
Interno. — A destra: Cappella Capponi dipinta a fresco del PON¬
TORNO, che fece anche la tavola dell’altare raffigurante la Deposizione.
5.° altare a destra: Bel trittico di TADDEO GADDI. — Nella sa¬
grestia: S. Felicita, di NERI DI BICCI (1438). Un crocifisso ascritto a
GIOTTo. — Qui vicina è la porta che conduce al convento, dove esi-
stono varii affreschi di buoni pittori del secolo XIV e XV.
Nella Via della Costa che continua dopo la chiesa vi è la casa
di Galileo Galilei.
La strada che parte dal Ponte Vecchio è la Via Guic¬
ciardini. Al N. 16, casa dove mori Nicolò Machiavelli; quasi
di fronte è il Palazzo Guicciardini dove abitò (1482 al 1541)
il celebre storico.
Dopo alcuni passi siamo al
** Palazzo Pitti (D. 8) che sorge su una piccola altura. Fu
cominciato sui disegni di BRUNELLEsco per ordine di Luca
Pitti, il quale, come Gonfaloniere della giustizia, volle avere
un palazzo degno della sua potenza e della sua fortuna. Sotto
il successore di Brunellesco, LUCA FANCELLI, si dovette inter-
rompere la costruzione a metà poichè Luca Pitti vi aveva
spesa tutta la sua fortuna; il suo tentativo di mettersi al
posto di Cosimo I, non riesci ed egli cadde in disgrazia
Dopo quasi cento anni dal giorno in cui si erano poste le
fondamenta di questo grandioso palazzo, un erede di Luca
Pitti lo vendette alla duchessa Eleonora di Toledo, mo-
glie al duca Cosimo I, per 9000 fiorini in oro. Da quel
tempo in poi servi come residenza della casa regnante, e fu
nel corso dei secoli sempre più aggrandito ed abbellito.
L’immenso cortile e le finestre del pianterreno della facciata
sono di AMMarI (1568), i cui lati più bassi furono aggiunti
da GiULio ed AlroSo Par (1620 al 1631). — I Portici
che la fiancheggiano erano stati cominciati da G. RUGGERI
(1764), che terminò quelli a sinistra, mentre quelli a destra
non furono compiuti che nel 1839 da PASQUALE POCCIANTI, co¬
struttore del vestibolo tra la porta principale ed il cortile.
Il palazzo copre una superficie di circa 32 mila m., la sua
facciata è lunga 201 m. ed alta 37 m. Ai piani superiori
conducono due grandiosi scaloni di POCCIANTI (1852). Per
quella a sinistra si ascende alla