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GUIDA DI FIRENZE
CHIESA DI S. FRANCESCO, che occupa la cima del
colle. Dalla spianata che conduce alla Chiesa,
si ha un’ incantevole veduta.
Dalla Porta S. Croce, barriera Aretina, si
giunge alla BADIA DI S. SALVI gjà Monastero
Vallombrosano. Rimangono solo alcuni resti, e
nel suo Refettorio si ammira il celebre affresco
di Andrea del Sarto rappresentante il Cenacolo,
del 1526. (Aperto dalle 10 alle 4, si paga
25 cent., alle Domeniche gratis).
A circa 3 chil. di distanza s incontra Setti¬
gnano, grazioso paesello e patria dello scultore
Desiderio. Sulla piazza di questo paese, la statua
di Niccolò Tommaseo, del Costoli. Passando dalla
Strada di S. Martino a Mensola (sulla Via Set-
tignanese) una strada vi conduce al Castello di
Vincigliata, di proprietà del Comm. Temple-
Leader, inglese, che lo fece ridurre nello stile
del secolo XIV. (Per visitarlo è necessario mu¬
nirsi del relativo permesso, che gentilmente è
concesso, dal proprietario, Piazza Pitti, 14).
Escursione ai tre Santuari, Vallombrosa,
Verna e Camaldoli.
Uscendo da Firenze si segue colla ferrovia per
qualche tratto la strada di Arezzo, che si ab¬
bandona a Pontassieve, per seguire quella che
piegando a destra mette a Pelago, da dove si
raggiunge Paterno, indi Tosi, posto al di là del
torrente Vicano, d’onde per una via che tra¬
versa una foresta di annosi abeti giungesi al¬
l’abazia e SANTUAIO DI VALLOMBROSA, fondato
da S. Giovanni Gualberto nell’XI secolo, nel 1637
ricostruito quasi per intero. La chiesa è orhata
di stucchi e di pitture di merito, e la sagrestia