della Santiss. Nunziata.
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di sei colpi, con tutta forza menatogli in quella
strettezza di luogo, fu tocco, non che ferito. E
pure di si mal talento scendeuano i colpi, che in
vna piletta d'alabastro cotognino da acqua bene¬
detta, posta dentro alla sacra Cappella ne rimane
fino ad oggi abomineuole segno. Et in cotanto
furore quell'huomo adirato trascorse, che fin dem¬
tro, doue all'Altare la Messa celebrauasi, e v’era
popolo a vdirla; col ferro ignudo seguendo, fe-
rirlo pure intendeua. Veduto dalle genti lo sbi¬
gottito, e fuggente tra loro gettarsi, e con voci af-
fettuose raccomandarsi, lo scompiglio fu grande
e viepiu grande lo scandolo, e grandissimo il di¬
sturbo al Sacerdote, che rimescolamento in se ne
sentiua. Ma vedendosi come in nulla dalla fie¬
rezza del nimico colui veniua offeso, giudicato
questo esser Miracolo, e cosi di voce in voce il
popolo nominandolo; con caritatiuo mouimen¬
to verso quel furioso tumultuando, il fecero dal
luogo ſacro con dispettosa fuga subito dileguare
non piccola compassione dell'altro diuoto, e sgo¬
mentato prendendosi. Il quale già sicuro, offerse
con vmiltà lacrime di ringraziamento, e pochi
giorni appreſſo, dipinta in vna bella Tauoletta
come Trofeo tra l'altre merauiglie della Nun-
ziata) ne fe vedere in Chieſa la ottenuta difeſa, e
grazia.
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