Miracoli, e Grazie 
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da’ materaſsi al legname della Barca. Ma venen- 
do lor veduta alzarsi la fiamma, ebbero per cer¬ 
tiſsimo, all'hora estrema esser giunti, si da vna par¬ 
te agitati dal naufragio, e si dall'altra minacciati 
da nuouo incendio. E tale era lo stato di essi, qual 
è di chi per isbigottimento si smaga, vedendo auer 
la morte innanzi. Pure era nello stordito animo 
di Pompilio restata la memoria non impedita, e 
vennegli in mente la Nunziata di Fiorenza, doue 
vna sol volta de’ suoi giorni stato era. Da questa 
ri membranza destosi in lui spirito di feruore, e di 
salda ſperanza; con alta voce accompagnata da la¬ 
crime raccomandandosi profferi, che se appò Lei 
trouaua compassione al caso di cosi indegna for¬ 
tuna, libero venendo dell'vno, e dell'altro peri- 
colo; sarebbe, senza à veruna altra bisogna pensa¬ 
re, a Fiorenza transferitosi per quella Chiesa visi¬ 
tare, & in essa adorare. Ciò detto, quasi si aspet¬ 
taſse dalla tempesta il fine di quelle pietose paro¬ 
le; in vno instante cessa di sopra il lampeggiare e'l 
tempestare, e di sotto si tranquillano le acque, si 
spianano le onde, sbalzata non è più la Naue, nè 
di più alzarsi ebbe forza la fiamma. Cosi costo¬ 
ro, che isbattuti nè sonno prendere, nè riposo d'a- 
nimo prouare in tutta quella notte possetto mai, 
scorgendo raſserenarsi il Cielo già vicino al Mat¬ 
tutino, pur di rincorarsi, e di ristorarsi presero ca¬ 
rissima cagione. Ma quegli del Castello di quel 
Promontorio, che entra nella Marina, veduto, già 
il Cielo fatto chiaro, vicino al lito lo sfortunato 
Naui¬