della Santiss. Nunziata. 165
Stella del Mare. Et ancora Maria è Stella luci-
dissima di meriti, e d'esempli risplendente. se venti di
tentazione si lievano, volgiti alla Stella. Ma se,
come in picciol o Cameo ne piace rimirar vn Ri¬
tratto, pongasi mente a quello, che ora io sono a
narrare. De gli Anni del Sign. nostro circa à 1600
Messer Pompilio Ferrari, Dottore, e Cittadino Be¬
neuentano, nauigando con sua moglie, e suoi fi¬
gliuoli; venuta la notte con grandissima fortuna,
vicino al Monte Argentaro; e crescendo la tem-
pesta del Cielo, come la turbazion del Mare; con-
fusi i Marinari dalle percosse della grandine, non
meno che dallo strepito de’ tuoni, e dello spesseg-
giar de'lampi, e (quello che era di più terrore
dal cader di terribili Saette, alcune delle quali so¬
pra'l Nauilio percossero; in tutto sgomentati, solo
al saluar la vita intenti, abbandonarono, col gittarsi
a nuoto, il combattuto Legno. Per la qual cosa
rimaso il detto Pompilio con sua mesta brigata: e
niuno di essi abbandonati partito buono a sua sa¬
lute scorgendo, mentre era alto il Mare a Cielo, e
più che l'vsato gonfiauan l'onde; con grandissi-
mo e comune lamento, maggiormente tra di lo¬
ro il terrore s'accresceuano. Ma stati per buona
pezza in si fatto pericolo ſenza ſperanza di lor vi¬
ta, ne successe vno spauento quasi maggiore: per¬
ciochè cosi smarriti, e nell'affanno angosciosi, pa¬
rendogli a hora a hora vedersi dalle tempesto se
onde inghiottire, accorti non si erano come da
vna Saetta si apprese il fuoco in alcuni materassi, e
da