D.Ber. in
Cant. Cant.
& super
Missus est
Hom. 11.
Miracoli, e Grazie
164
ritornasse, egli viuo, e da per se vs cendo del mo¬
numento, di nulla sentendo guaste le sue interio¬
ra, nè fuor incenerite le carni vedendosi, nè pur
minima offesa nella persona, rinuolto nello stes¬
so lenzuolo, col quale quiui fu posto mort o; alla
sua casa fece ritorno. Doue dopo l'auer prima
li suoi parenti con sua presenzia spauentati, cosi
di lui essi temendo, e fuggendolo, come far si suo¬
le dell'orribili cose gridando Domine aiutaci; ras¬
sicuratigli pur poi con chiamargli per nome, e col
narrare il miracoloso auuenimento; al fine fu co¬
nosciuto per viuo come era: nè più spauen te uo¬
le essendo ad altrui il suo aspetto; con am mira¬
zione fu più giorni guatato da quegli del Villag.
gio: ne guari stette a far dipigner di questo gran
fatto vna Tauoletta, quella nella Nunziata ponem¬
do: a fine che del Miracolo cosi grande si serbas-
se in quella pittura degnissima la memoria.
Miracoloso scampo da pericoloso Naufragio, e d'In¬
cendio, per aiuto di MARIA, conseguisce
Pompilio Beneuentano. Cap. LIIII.
E alcuno è, che sentito dire, o letto
non abbia, Maria Vergine essere
di questo tempestoso mare Stella;
nelle Scritture di Bernardo con-
templatiuo Santo, legga queste pa
role, e facciane fede a se stesso. Conuiene a' Cristia¬
ni per lo pelago di questo secolo rimirare a Maria
Stella