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GUIDA DI FIRENZE
faello, ma alcuni conoscitori distinti de’ nostri giorni
l’attribuiscono a Pulladio.
Palazzo Bartolini—Salimbeni (Piazza Santa Trinita), Al-
bergo del Nord. — Questo palazzo il cui insieme è
elegante e d’ un buono stile, è il primo a Firenze ove
fu impiegato tanto lusso d’ ornamenti, e ove si fecero
le finestre e le porte quadrate sormontate di frontoni,
ciò che fece molto criticare l’ architetto Baccio d'Agnolo
(1520-29). Poco tempo dopo il duca di Retz ne fece
fabbricare uno simile nel sobborgo Montmartre a Parigi.
Ecco altri palazzi dello stesso architetto:
Antico Palazzo Serristori (Piazza Santa Croce) di Bac-
cio d'Agnolo.
Palazzo Rosselli-Del Turco (Borgo SS. Apostoli).
Ar-
chitettato dal medesimo. V’è un bel caminetto, scolpito
da Benedetto da Rovezzano, secondo un disegno di Gio-
vanni da San Savino.
Palazzo Levi (Via de Ginori). — Costruito da Taddeo
Taddei secondo un disegno di Baccio d'Agnolo. Servi
d’abitazione a Raffaello nel suo soggiorno a Firenze.
Palazzo Torrigiani (Piazza de Mozzi ponte alle Gra-
zie n° 1545). Fu principiato da Baccio d' Agnolo e
finito da suo figlio Domenico (L’altro palazzo Torri-
giani accanto, è stato costruito secondo i disegni di
Tommaso del Nero, si vede sulla cantonata l’ arme di
questa famiglia, di Domenico di Baccio d’Agnolo).
Palazzo Bouturlin (Via de’ Servi). — Architettura di
Domenico d’Agnolo. Gli affreschi sono recenti e furono
fatti da Bandinelli e Sarti.
Palazzo Giugni (Via degli Alfani). — Architettura di
B. Ammannati, architetto del ponte Santa Trinita. Si no¬
tano altri palazzi del medesimo architetto: P. Pestellini
(Via Cavour, N° 6226). — In Borgo degli Albizzi: quello
di Vitali, una volta Pazzi, n° 4039; quello accanto, 4040,
di Ramirez di Montalvo, che apparteneva pure ai Pazzi.
Vedesi nella corte una statua di Mercurio di Gian
Bologna.