PALAZZI
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d’Udienza è di Benedetto da Maiano. I lavori di in¬
tarsiatura della porta sono di Giuliano e Francione,
essi rappresentano Dante e Petrarca.
Sala d'Udienza. — Gli affreschi delle pareti sono
di Francesco Rossi (Cecchino Salviati), e rappresen-
tano l’istoria di Camillo.
Cappella de’ Priori. — Sulla porta, il nome di Ge¬
sù-Cristo, con un’ iscrizione, li posta forse quando fu
proclamato G. C. capo della Repubblica. I Priori e. il
Gonfaloniere vi si recavano prima d’occuparsi degli
affari. Essa è dipinta da Ridolfo del Ghirlandaio. Il
quadro dell’ altare è d’artista ignoto. — Presso l’ al¬
tare, vedesi un armadio ove tenevansi gli Evangelii
sui quali i Priori giuravano o facevano giurare. Qui
si custodirono le famose Pandette avanti che fossero
trasportate nella biblioteca Laurenziana.
Le altre parti del palazzo sono chiuse al pubblico.
(Per maggiori particolari sulle pitture del palazzo, può
consultarsi Vasari, che ne ha data una descrizione
completa ).
Palazzo Spini, indi Ferroni, ora Comunità. — Que-
sto vasto e imponente edifizio appartenne all’ illu
stre famiglia degli Spini. Col palazzo del Potestà e
quello della Signoria, è il monumento più caratteri-
stico di quell’epoca, malgrado i cangiamenti aggiunti
posteriormente. Si attribuisce generalmente ad Arnolfo
di Cambio, ma nessun documento appoggia questa
credenza. Bernardo Poccetti vi dipinse varii affreschi.
Dopo questi tre begli esempi della prima epoca
dell’ architettura civile fiorentina, resta ben poco a
citarsi che ne abbia conservato il carattere primi¬
tivo. Molti monumenti del XIII. e XIV. secolo hanno
cessato d’esistere, o hanno subito strane metamor
fosi. Sarà facile riconoscere il piccolo numero di quelli
che ancora rimangono. Si noteranno, tra gli altri, il
* Queste tre stanze fanno parte dell’ antico palazzo costruito
da Arnolfo.