Full text: Guida di Firenze

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PALAZZI 
Questo palazzo, il più antico della Città, fu di so 
vente testimone del furore delle fazioni, e il teatro di 
drammi sanguinosi, durante i secoli della Repubblica 
ed i seguenti. I Magistrati ebbero spesso a difender- 
visi contro il furore del popolo, che attaccò il palazzo 
e vi cagionò gravi danni (1295, 1304); è per questo che 
il Comune decise di restaurare e fortificare la dimora 
del primo Magistrato (1317), Nel 1326 fu in stato d’es¬ 
sere abitato dal Duca di Calabria, al quale i Fiorentini 
avevano affidato il governo dopo la disfatta d’Altopa 
ścio (1325). L’ incendio del 1332 e la terribile inonda¬ 
zione del 1333 necessitarono importanti restauri, che 
furono confidati a Neri Fioravanti. * Nel 1342 vi la- 
voravano ancora, allorchè il Duca d’ Atene (Gualtiero 
di Brienne) usurpò il governo della eittà. In quel tem 
po si fecero i finestroni del cortile e il palazzo fu abi- 
tato da Baglione Baglioni, potestà nominato dal Duca. 
Quando quest’ ultimo fu cacciato dalla città (1343) 
si proseguirono i lavori che non erano stati intera¬ 
mente sospesi. L’ anno seguente (1544), Tommaso di 
Stefano, soprannominato Giottino, dipinse il duca e 
i suoi partigiani su un fianco della torre, inpiccati con 
cartelli infamanti. Neri Fioravanti nel 1345 aveva ri- 
costrutto diverse stanze, rifatte le volte di diverse sale, 
ultimata la gran sala, cominciata la porta occidentale, 
all’ angolo della piazza, la scala del cortile, coperto 
l’edifizio di un tetto e l’aveva circondato di merli. * Il 
finestrone meridionale è di Benci di Cione. 
La grande scala fu ultimata nel 1367, come l’in¬ 
dica l’ iscrizione posta sulla base del marzocco. 
Questi importanti lavori erano appena ultimati, quan 
Abile Architetto (magister lapidum et lignaminum), ma di cui il 
nome è poco conosciuto. Fu questi incaricato di fare le barricate al¬ 
lorché il Duca d’Atene fu cacciato dalla Città. Diresse anche i lavori 
d'Or San Michele nel 1349. S’era associato Benci di Cione, al quale la Si¬ 
gnoria confidò la costruzione del Portico detto degli Orgagna. (Ved. 
questi monumenti). 
*Ciò che per errore, Vasari attribuisce a Agnolo Gaddi.
	        
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