GALLERIA BUONARROTI.
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cursio-
Torrigiano Rustichelli Valori — il platonista Marsilio
Ficino-
Donato Acciaioli — Pietro Vettori. — Nella seconda:
Amerigo Vespucci — Leon Battista Alberti — il Guicciardini
— l’Adriani storico — Vincenzo Borghini.— Nella terza: Dante
-Petrarca—Boccaccio — monsignor Della Casa— Luigi Ala-
manni.
Al n. 24, rifatto con disegno d’Ammannati nel 1568 da Don
Antonio Ramirez de Montalvo, primo cameriere di Cosimo I,
* le decorazioni esterne, di arabeschi e di storie a graffito,
sono discretamente conservate.
Anticamente il Borgo finiva vicino alla chiesa di San Pier
Maggiore, rovinata nel 1783 e di cui si vedono ancora i soli
archi del portico eretto nel 1638 a spese di Luca degli Albizi.
Le vecchie case di faccia appartenevano ai gruppi di
un’altra delle più potentissime famiglie del secolo XIV, ai
Donati.
Ed eccoci al quadrivio dove s’incrociano cinque strade.
La Via Pietra Piana prosegue la lunga arteria del Corso e
del Borgo degli Albizi verso la Porta alla Croce : vi è là il
teatro Alfieri riedificato nel 1828.
Prendiamo a destra dall’ altra lunga e molto stretta Via
dei Pepi; questa ci riconduce alla Via Ghibellina, dove al
n. 64 è la
*Galleria Buonarroti
(p. 22. H.6)
nella casa che Michelangiolo aveva comprata a suo nipote
Leonardo: il figlio di questi, Michelangiolo il giovane, lette-
rato e poeta, ebbe cura di decorarla e di adattarla. Vi tro¬
viamo perciò un insieme assai interessante, in cui domina
Michelangiolo glorificato con il corteggio d’una posteritá che
ha fatto onore alle sue alte tradizioni. Tutto ciò fu nel 1858
dal signor Cosimo Buonarroti lasciato alla città di Firenze
ed è aperto al pubblico.
Il busto in bronzo di Michelangiolo sulla porta e l’aquila
simbolica sopra a una colonna nel cortile, furono collocati
nel 1875 all’ occasione del centenario.
1a sala: — 14 : Michelangiolo, la Guerra dei Centauri coi
Lapiti, bassorilievo non finito, fatto a 17 anni.
*2a sala: abbozzi e disegni originali di Michelangiolo.