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PITTI.
fontana al disopra di una grotta o piuttosto loggia a 16 co¬
lonne doriche.
La maestosa e graziosa fontana è del Ferrini e del Su-
sini (1639-1646).
La grotta ha nel centro un Mosè di porfido del Curradi:
le due figure di bambini sul punto di annegare, modellati dal
Tacca.
Il gruppo d’Ercole e d’Anteo è antico, in gran parte re-
staurato, si dice, da Michelangelo (?). — Al disopra il bassori¬
lievo di un muletto che aveva molto lavorato ai trasporti dei
materiali.
Il magnifico scalone, il vestibolo tra la gran sala e il cor-
tile ed altri lavori nell’interno sono recenti modificazioni
del Poccianti.
La cappella. — Sull’altare : un Crocifisso d’avorio ai piedi
del quale una Maddalena in bronzo, del Giambologna.
Un secondo e piccolo cortile ha un portico decorato, con
il gruppo dell’Ajace che regge il cadavere di Patroclo, lavoro
antico (? greco) e completo — vi è pure una Ninfa di assai
buon lavoro romano — altra Ninfa colossale, lavoro decorativo
del secolo XVI.
Questo portico serve d’entrata alla sala magnifica detta di
Giovanni da San Giovanni e degli argenti.
La sua grandiosa decorazione fu concepita e in gran parte
eseguita dal pittore suddetto in occasione delle nozze di Fer-
dinando II con Vittoria della Rovere. — L’immaginazione fe-
conda e ariostesca di Giovanni ha cercato e trovato qui una
forza di colorito superiore a quella messa in tutti gli altri
suoi lavori del medesimo genere. L’imitazione del marmo,
del bronzo dorato, dei medaglioni in basso rilievo soprattutto,
è sorprendente.
I soggetti del soffitto e altri accessorii fanno allusione alle
nozze granducali. — Le grandi composizioni allegorico-isto-
riche si riferiscono alla glorificazione di Lorenzo il Magnifico
come mecenate dell’Umanismo. Giovanni dipinse egli stesso
le tre grandi pareti: il vandalismo di Maometto, avendo di-
strutto i tesori e schiacciato le tradizioni del classico ellenico
aiutato dalle arpie e dai satiri — scaccia i poeti e i filosofi,
ma questi trovano un rifugio in Toscana. — Egli aveva pure
cominciato le due composizioni delle altre pareti quando la
morte lo sorprese; il resto fu eseguito da artisti molto più
deboli, Cecco Bravo, Ottavio Vannini, Furini.
Le vetrine racchiudono gli * argenti, cioè i pezzi d’ ore-
ficeria, in special modo quelli per uso di tavola e della cap¬
pella della Corte dei Medici: la loro attribuzione popolare