SAN LORENZO.
101
si ottenne dal Governo napoleonico che il Comune di Firenze
fosse autorizzato a comprarla e conservarla : è soprattutto im¬
portante per la storia fiorentina e per quella della lettera-
tura antica.
Nella sala a d. entrando diversi dei manoscritti più pre-
ziosi e più rari sono esposti in quattro vetrine.
Dalla parte di Via Ginori l’ antico palazzo dei Medici fa
angolo sulla
Piazza San Lorenzo,
Lp.35. F. 5)
dove la basilica dei Medici, la tomba dei Medici, la biblioteca
dei Medici fanno l’apoteosi della famiglia e della dinastia.
Subito nel basso della piazza la statua di Giovanni delle
Bande Nere, il gran guerriero della potente schiatta. La
base di questo monumento, conosciuta col nome di base di
San Lorenzo, era prima in chiesa: Bandinelli la decorò me-
diante due scene di guerra in bassorilievo, ma ci vollero dei
secoli prima che fosse deciso di porvi la statua, fatta dallo
stesso Bandinelli.
* Chiesa di San Lorenzo. — In origine (394) fu una basi¬
lica consacrata da Sant’Ambrogio vescovo di Milano.
Radicalmente restaurata nell’ XI secolo, ebbe in seguito il
suo capitolo di canonici claustrali.
Nel XV secolo, il clero e il popolo erano d’accordo a de-
siderare la rinnovazione della chiesa: Giovanni di Bicci dei
Medici cominciò e terminò prima del 1428 la sacristia e la
cappella contigua per la sua famiglia secondo un progetto ge-
nerale del giovane Brunelleschi: il clero aveva cominciato a
costruire la tribuna e la croce traversa e fu contento di cedere
tale impegno a Cosimo de’ Medici il Vecchio, il quale vi ag-
giunse anche il chiostro secondo il disegno di Brunellesco: alla
morte di Cosimo (1464) l’edifizio era assai avanzato e l’im¬
presa di lui cosi ben provvista di rendite, che egli fu sepolto
davanti all’altar maggiore come patrono di tutta la chiesa.
Brunelleschi continuò nel disegno di San Lorenzo il suo
nuovo stile di rinascimento classico senza distruggere radi¬
calmente le antiche linee basilicali.
Vi fu un’aggiunta importante di Michelangiolo, cioè la ter-
razza sopra colonne sulla porta maggiore, per commissione di
Clemente VII, a fine di custodirvi ed esporvi le reliquie.