CHIESA DI S. MINIATO AL MONTE.
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conducono alla Tribuna superiore, fu costruita sul disegno
dell’ architetto Michelozzo Michelozzi.
La sagrestia fu edificata nel 1387 e dipinta a fresco da
Spinello Aretino, che vi rappresentó alcune istorie della vita
di S. Benedetto. Queste pitture sono state restaurate da An¬
tonio Marini.
In una cappella a sinistra trovasi il mausoleo del car¬
dinale Iacopo di Portogallo, scolpito da A. Gamberelli detto
il Rossellino, che fu pure l’ architetto della cappella. Gli or¬
namenti della volta sono di Luca della Robbia.
Leggendo gli storici del tempo dell’assedio degl’impe¬
riali, trovansi indicati tutti i luoghi che in questa parte del
distretto fiorentino, furono occupati dai combattenti. I nomi
di Giramonte, d’ Arcetri, e di Piano di Giullari, rimangono
tuttora a questi ridenti colli, testimoni delle prove di valore
date dai difensori della città.
Credesi che il nome di Piano di Giullari sia derivato
dalle feste campestri o Giullerie che vi si facevano antica¬
mente. Vi si può andare girando dietro la fortezza di Bel¬
vedere. La Torre detta del Gallo, che quivi troveremo, ap¬
parteneva alla famiglia Galli, dalla quale ritenne il nome
che conserva tutt’ora. E su questa torre che Galileo fece
molte scoperte ed osservazioni astronomiche. La veduta di
Firenze, della valle d’ Arno, e delle ville seminate sulle col¬
line adiacenti, che si gode dalla sommità di detta torre, è
veramente incantevole.
Vicino alla Chiesa di S. Margherila a Montici, esiste la
villa dove Francesco Guicciardini scrisse in gran parte la
sua Storia d’Italia, e dove il 12 agosto 1530 dopo 11 mesi
di assedio, i fiorentini traditi da Malatesta, segnarono la ca¬
pitolazione della città. Il Varchi che ne scrisse l’ istoria,
dice che Clemente VII non si curò di rispettare le conven¬
zioni stabilite nei patti della resa, come suole ordinariamente
accadere, ed è forse perciò che questa villa ebbe e conserva
tuttora il nome di Villa della Bugia.
Non molto lungi s’ inalza la Villa del Gioiello, che servi
di dimora a Galileo dopo la condanna inflittagli dal Tribu