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PALAZZO ALTOVITI DETTO DEI VISACCI.
in tre ordini a guisa di Termini, i ritratti di quindici illu¬
stri fiorentini.
Sul primo rango vedonsi i ritratti di Dante, Petrarca,
Boccaccio, Giovanni della Casa, e Luigi Alamanni. — Sul
secondo, quelli d’Amerigo Vespucci, Leon Battista Alberti,
Francesco Guicciardini, Marcello Adriani, e Vincenzo Bor-
ghini, uomo di lettere distintissimo, e tanto amatore delle
Belle Arti, quanto Raffaello Borghini autore del Riposo.
Sull’ ultima fila, quelli dell’Accursio, del Torrigiani, di Mar
silio Ficino, di Donato Acciaioli e di Pier Vettori.
Nel Palazzo Pazzi (N° 441), sono meritevoli di osserva-
zione lo stemma della famiglia Pazzi, scolpito sulla facciata,
la porta del giardino sulla Via dell’ Orivolo, la fontana di
granito nel giardino stesso, un busto in marmo di Donatello,
e una Galatea dipinta da Luca Giordano.
II Palazzo Ramirez di Montalvo (N° 440), fu costruito
dall’architetto B. Ammannati. — La facciata è ornata d’ un
disegno detto a sgraffito che cominciò a esser di moda in
Firenze verso il 1500. » Questi ornamenti sono attribuiti a
Poccetti. — Le armi scolpite sulla facciata, Donatello. — Nel
cortile vi è una statua rappresentante Mercurio, attribuita a
Giovanni Bologna.
Il Palazzo Pazzi (N° 439), attualmente abitato dal Sig. Vi-
tali, fu costruito da B. Ammannali. 3
Anticamente la Repubblica faceva collocare a titolo d’onore nei luo¬
ghi più frequentati, sulle pareti esterne delle Chiese, ed anche sopra
le Porte della Città, gli stemmi e i ritratti degli uomini illustri. Il
tempo e l’incuria dei posteri ne hanno cancellata ogni traccia.
» L’invenzione di questo metodo é attribuita a Morto da Feltre
che l’insegnò a Andrea Feltrini fiorentino. Andrea ne fece un primo
esperimento sul Palazzo Quaratesi in Borgo Ognissanti. La muraglia era
preparata con un intonaco nero, sul quale se ne stendeva un altro leg-
gero e bianco. S’incidevano su quest’ultimo delle figure, fiori, e altri
ornamenti di genere grottesco, che rimanevano impressi sul nero.
Veggonsi altri Sgraffiti in Borgo la Croce N° 7894, nei fondacci di San
Niccolò N° 1523, in Via Maggio N° 1921 attribuiti a Poccetti, lungo l’Arno
N° 2037 creduti pure del Poccetti, e in qualche altra Casa.
» II Cav. Girolamo figlio del Senatore Alamanno Pazzi, vi fondò la So¬
cietà Colombaria per lo studio della Storia nazionale e dell’archeologia.