Tra San Frediano e la Porta Romana era in
antico un’ altra piccola porta appellata di Camal¬
doli , nome che traeva da una chiesa vicina, e
che pościa rimase a tutte le vie che si trovano tra
le due porte nell’ interno delle mura.
Proseguendo a manca si comincia a salire sul
colle, nel quale posa tutta quella parte di mura
che è posta tra l’ Arno e la Porta Romana, e si
giugne alla Porta a San Giorgio, nome che deve
anch’ essa ad un antico convento di Monache. Pro¬
seguendo a calare si giugne a San Miniato, porta
che mette al Monte dove è la chiesa omonima, e
quindi si scende alla Porta a San Niccolò, per dove
esce la via che traversato il colle di San Donato
va nel Valdarno superiore e ad Arezzo, o per me-
glio esprimermi in tutta la Valle d’Arno fino alle
sue sorgenti.
I paesi che sono posti su questa via ebbero
tutti la loro parte negli avvenimenti trascorsi du¬
rante l’ Assedio, e meriterebbero ampia ed accurata
descrizione, ma i limiti di questo lavoro nol con¬
sentono.
La cerchia finora descritta, ebbe comincia¬
mento nel 1299, ma le turbolenze della repub-
blica impedirono che fosse condotta a fine. Undici
anni dopo furono scavati dei fossi che dalla porta
a San Gallo si dilungavano fino alla porta alla
Croce ed all’ Arno, formando una specie di barriera
alla città dalla parte grecale: in quella epoca s’ in¬
nalzarono le mura otto braccia al disopra dei fon¬
damenti, perchè il governo della città stava in timore
per la venuta di quell’Arrigo VII che muovendo contro
ke
Cercher del Soe