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Malgrado le preghiere di Paolo III e di Caterina de’ Medici,
tenne chiuso in carcere Filippo Strozzi, al quale si fece su-
bire più volte la tortura per fargli confessare la sua com-
plicità nell’assassinio del duca Alessandro : e Filippo Strozzi,
per sottrarsi a nuovi supplizi e non compromettere i suoi
amici, si uccise in carcere. Cosimo I distrusse gli ultimi
avanzi della libertà fiorentina, decidendo di tutti gli affari
colla sua autorità. Erede dei beni della sua famiglia, si pro¬
curò maggiori ricchezze col monopolio. Siena , inutilmente
difesa da Pietro Strozzi, figlio di Filippo e maresciallo di
Francia, fu ceduta al duca di Firenze da Filippo II, a patto
che gli fossero conservati i porti di questo Stato e quelli
di Piombino. Tali patti furono accettati e il duca Cosimo.
per eternare i fasti della sua vita, volle, che Vasari dipin¬
gesse nelle sale del suo palazzo la caduta di Siena insieme
a quella di Pisa, tristo ricordo dell’ ultimo anelito della li¬
bertà di Firenze.
Pio V lo nominò granduca di Toscana nel 1369. Suo
figlio Francesco nominato reggente, si rese odioso al popolo
colle esorbitanti imposte, che distrussero l’agricoltura nelle
maremme Sienesi: rovinò il commercio e fece avvelenare od
assassinare i suoi nemici emigrati all’estero. Egli sposò
Bianca Cappello la gentile e nobile vèneziana che era fug-
gita dalla sua patria in compagnia d’un Bonaventura. Fu
dapprima l’amante del duca. Bonaventura, divenuto il favo-
rito di Francesco II, col suo orgoglio offese i cortigiani che
lo fecero assassinare da emissarii a tal uopo pagati. Il ma¬
trimonio del duca con Bianca Cappello fu celebrato con
pompa. Bianca fu dichiarata figlia di S. Marco ,e ricolma
d’onori da quegli stessi patrizii che poco tempo prima l’a¬
vevano diffamata.
Il granduca e sua moglie morirono improvvisamente nel
1387 ed il cardinale Ferdinando de’ Medici che regnò di poi.
fu accusato d’aver ad entrambi propinato un violento veleno.
Francesco II non fu che un vassallo della Spagna ed uno
dei più cattivi sovrani della Toscana quantunque, durante il
regno, si fosse distinto nel proteggere le arti e le scienze.
Il cardinale Ferdinando suo fratello sčavó il porto di Li¬
vorno, disseccò le paludi della Chiana e rese all’agricoltura
quelle pestilenziali maremme.
Altri quattro discendenti della famiglia Medici regnarono