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Nella nicchia a destra, il compasso di proporzione, una
calamita armata da Galileo e il suo dito — Nelle due pareti
divise da colonnette vi sono sei armadi contenenti gl’istru-
menti già appartenenti all’ Accademia del Cimento — Negli
angoli della stanza presso ai quattro pilastri si osservano:
un Astrolabio in ottone: un Odometro o Misuratore della
via, in metallo dorato — un gran Quadrante mobile del¬
l’Accademico Rinaldini montato in noce con scala tigonica
in ottone e la gran Lente di cristallo, lavorata da Benedetto
Bregans di Dresda, la quale servi in questi ultimi anni al
celebre Onofrio Davy nelle sue ricerche sulla natura chi-
mica del diamante.
Il Museo da poco tempo fu arricchito della preziosa bi¬
blioteca botanica e delle collezioni che il botanico inglese
Webb morto a Parigi, lasció in legato al Granduca. Esse
comprendono gli erbolaj de la Billardière, di Desfontaine e
di Pavon.
Nell’ Osservatorio Astronomico-Meteorologico e Magnetico,
oltre varii strumenti disposti in varie sale, si osservano: un
cerchio ripetitore di tre piedi di diametro, costrutto da Rei-
chenbach — una lunetta, di Sison per osservare il passaggio
dei pianeti — un settore zenitale, dello stesso — un equa-
toriale, del professore Amici — una lunetta, di Fraunhoser
ed un telescopio di Herschel.
ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI
(Via Ricasoli, N. 6082. Aperta dalle 9 ant. alle 3 pom.)
Fu fondata nei 1330 da una società d’artisti, sotto il titolo
d’Associazione di S. Luca. L’Accademia fu ivi stabilita ne
1683. La porta grande è del Paoletti — Nel vestibolo vedonsi
quattro bassorilievi in terra cotta, di Luca della Robbia.
Anche il cortile è adorno di bassorilievi di Luca della Rob-
bia, de’ suoi fratelli e nipoti — Il modello originale del
gruppo delle Sabine, di Gian Bologna ed un altro rappre-
sentante la Virtù che trionfa del Vizio — S. Matteo statua
sbozzata, del Buonarotti.
Guida di Firenze.