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nare altresi tutte le sue Pareti e sua gran Volta di sa-
gre Pitture. Due furono i celebri Pittori, che ivi fu¬
rono impiegati; amendue fuor di ogni dubbio i più
accreditati in quest' arte, i quali vivessero per quei tem¬
pi. L’uno fu Taddeo Gaddi Fiorentino, e l’altro Si¬
mone Memmi Sanese; il primo de i quali assai commen¬
dabile si era renduto nella Città di Firenze, e del secon¬
do si era sparsa tanta fama a ragione delle Pitture ce¬
lebri prima fatte in Siena, che dal Sommo Pontefice
Giovanni XXII. chiamato fu in Avignone, ove in ogni
sua Opera meritò il comun plauſo, e portò il vanto
sovra d' ogni altro eccellente Pittore di que' tempi.
Non è qui da tacere, che per le Pitture, e Ri¬
tratti fatti in questo Capitolo, fu fatto al medesimo
Memmi dal nomatissimo Petrarca un singolar plauso
in quel Sonetto:
Quando giunse a Simon l’alto concetto:
ed in alcun altro * registrato tra le Rime di quel Poe¬
ta, come ce ne fa testimonianza Girolamo Gigli nel
secondo Tomo del suo Diario sotto li 18. di Ottobre
Distribuita quest' incombenza tra i detti due eccel¬
lenti Professori, fu assegnato a Simone Memmi il dipinge¬
re
() L' altro Soneto del Petrarea in loie
Platonica, e di Aristotelica Filosofia. Un’ al-
del Memmi (di cui vuol intendere il Gi-
tra orazione similmente, o più tosto spiega-
gli) comincia
zione del mentovato Sonetto, che comincia
Per mirar Policleto a prova fiso.
Quando giunse a Simon l' alto concetto:
Sovra i quali due Sonetti; come osserva e
compose, e recitò nell’ Accademia della Cru-
rapporta il già Signor Vincenzio Fantoni Gen-
sca il dottissimo Signor Francesco Simone Ac-
tiluomo Fiorentino nell’antiche memorie ver-
colti Gentiluomo, ed Avvocato Fiorentino.
satissimo, in alcune sue notizie scritte a mano
Questi Sonetti furono dal Petrarca composti
a tali Pitture appartenenti; Giovambatista Gelli
in lode di detto Memmi, perchè questo ce-
ragionò lungamente in una sua erudita Lezio-
lebre Pittore avea con vivissimi colori espres-
ne da lui fatta, e recitata l'Anno 1549. nel-
so non solamente il suo Ritratto, quanto quel-
l’Accademia Fiorentina, e che comincia Infra
lo della sua amatissima Laura, come in ap-
tutte le Arti ritrovate dagli Uomini, ec. facen-
presso, trattandosi distintamente delle Pittu-
do detto Gelli conoscere esser questi ripieni di
re, faremo menzione.