DISCORSO MORALE.
do se non certa speranka di splendore, di hono¬
re, di magnificenz, a, di gloria, di perpetuità
d'impero), di pace, e di felicità.
Che quello abbruciasse perche Diana fusse
occupata in quel giorno nel partod Aleßandro,
io me ne burlo. Ma che Iddio, la Vergine glo¬
riosa, gli Angeli santi assisteßero chi con la
gratia, e chi con la presenla all' ora che il Gra-
Cosimo nasceua al mondo, io non ne dubito pun¬
to; poiche pare che seco all hora nascessero la
Fede, la Pietà, il zelo d' Iddio, la Religione
ogni christiana virtù, eperfettione . Perloche
douevano crescere in sieme l'vno, e l'altro Tem¬
pio; quello di gemme, e quello di virtù: il Tem¬
pio insensato, & il viuo: el vno, e l'altro, nel-
l'istesso tempo esser consecrati all immortalità.
L'artifitio poiche ne và perfettionando l'inuen¬
tione, è tanto indicibile, quanto sia il prelzo della
materia, onde si può con piu verita affermare.
Che vinta la materia è dal lauoro.
Qui la pittura è sena colori, se non quanto
dallo splendore vien acceso in quelle lucide pietre
pretiosißime, ogni colore, e pero cosi ben colorita,
che non mai si vagheggiò la più bella. Non so
poi se la Scoltura è senza rilieuo, ò pure il rilie¬
uo senka Scoltura. Ma mentre vi si rimira
con¬