Full text: Bracci, Cesare: Della cappella de' Ser.mi Granduchi di Toscana nella Chiesa di San Lorenzo in Fiorenza

DISCORSO MORALE. 
do se non certa speranka di splendore, di hono¬ 
re, di magnificenz, a, di gloria, di perpetuità 
d'impero), di pace, e di felicità. 
Che quello abbruciasse perche Diana fusse 
occupata in quel giorno nel partod Aleßandro, 
io me ne burlo. Ma che Iddio, la Vergine glo¬ 
riosa, gli Angeli santi assisteßero chi con la 
gratia, e chi con la presenla all' ora che il Gra- 
Cosimo nasceua al mondo, io non ne dubito pun¬ 
to; poiche pare che seco all hora nascessero la 
Fede, la Pietà, il zelo d' Iddio, la Religione 
ogni christiana virtù, eperfettione . Perloche 
douevano crescere in sieme l'vno, e l'altro Tem¬ 
pio; quello di gemme, e quello di virtù: il Tem¬ 
pio insensato, & il viuo: el vno, e l'altro, nel- 
l'istesso tempo esser consecrati all immortalità. 
L'artifitio poiche ne và perfettionando l'inuen¬ 
tione, è tanto indicibile, quanto sia il prelzo della 
materia, onde si può con piu verita affermare. 
Che vinta la materia è dal lauoro. 
Qui la pittura è sena colori, se non quanto 
dallo splendore vien acceso in quelle lucide pietre 
pretiosißime, ogni colore, e pero cosi ben colorita, 
che non mai si vagheggiò la più bella. Non so 
poi se la Scoltura è senza rilieuo, ò pure il rilie¬ 
uo senka Scoltura. Ma mentre vi si rimira 
con¬
	        
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