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DELLA TOSCANA.
ingegnarsi con esso di emendare qualche nome della
Tavola.
Ecco una breve idea della magnisicenza, e como-
dità delle Vie Militari, ricavata dalla grand’ Opera
del Bergier, e da altri Antiquarj che trattano di
queste materie. Elle erano molto larghe, più dirit-
te e piane che fosse possibile, dimodotalechè si ve-
dono fino dei Monti forati a bella posta, come il
Furlo, e Posilipo, per scansare di scavalcare la loro
cima. La ſtruttura e stabilità del loro pavimento è
mirabile, e troppo ci vorrebbe per descriverla. Di
tanto in tanto erano destinate le Poste, e le Oste-
rie, che si chiamavano mutationes, o mansiones, dal
qual. nome è forse corrotto il Toscano Magione
reſtato ad alcuni luoghi sulle Vie Militari, ma può
far' equivoco colle Magioni dei Cavalieri Templa¬
ri ec. Ad ogni miglio si trovava sur' un piedistallo
un Cippo, o Colonna, tonda o quadra, nella quale
era inciso il numero delle miglia (costume forse
preso dagli Antichi Etrusci *) che correvano da
quella Colonna sino alla Porta di Roma, dove faceva
capo quella strada, e ciò si costumò nei tempi del-
la Repubblica Romana; ma l’Imperator' Augusto
avendo collocato il illiario Aureo nel mezzo del
Foro Romano 2, volle che da questo Milliario si
prendesse il punto sisso di tutte le Vie Militari
sicchè sarà stato necessario il rimutare tutte le Co-
lonne Milliarie, che erano per esse strade. Il Ber-
gier ? crede, che in queste Colonne si continuasse
il numero fino ad centesimum dal Milliario Aureo
per ogni verso; e che dalle cento miglia in poi, si
segnaſse altro numero delle miglia, che correvano
da qualche Città, o Municipio insigne; ma è trop-
po
(2) Plin. Lib. 3. cap. 5.
(1) V. Rena de' Marchesi di
(3) Tom. I. pag. 761.
Toscana a car. 10.