SOPRA LE MAREMME.
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sciare rasente al terreno, che a c. 48. progettai di-
vidersi in Fossi e Praterie. Il mio scopo è di ot-
tenere con queste striscie di Bosco, che gli effluvi
almeno più groſsi, de' Paduli, e degli Stagni, resti-
no serrati dentro a questi argini di Boschi, e non
possano infettare il paese circonvicino. Tutti i pez¬
zi di Bosco da lasciarsi opportunamente nelle Pianu-
re, dovrebbero rischiararsi, e tenersi puliti sotto
levando tutta la Stipa, e Macchia bassa, sicchè non vi
si possano cosi facilmente fare putrefazioni, e l'aria
non vi diventi pestifera. Alcuni pezzi di boscaglie da
laſciarsi per la Pianura, a solo sine di raffrenare la fu-
ria de' Venti, oltre al' essere ancor' essi rischiarati
e puliti sotto, potrebbero tenersi ad uso di capitoz¬
ze, o capitorne *, per non perdere il vantaggio del-
la Pastura, e della Ghianda, e per avere di tanto
in tanto l’utile del Legname. Nelle pendici di Col-
line, e de' Poggi più bassi, potrebbero lasciarsi de
pezzi di Bosco a luogo a luogo, particolarmente nel-
le facciate esposte al Mare; ma anche questi, oltre
al rischiararsi sotto, si potrebbero tenere a Capitor-
ne, oppure a Ceppaie, a Boschi da taglio, e a Pa-
line, per avere di tempo in tempo l’utile del taglio
avvertendosi però di fare le tagliate con metodo, ed
ora in un luogo, ora in un' altro. Su' Tomboli, giac-
chè sono di rena sterile, nè propria ad altr' uso, si
potrebbe lasciare la macchia che vi è, solamente ri-
schiarandola, affinchè rompa la furia de' Venti di
Mare; e impedisca la propagazione di gran parte del
Salmastro 3 Per facilitare la grande impresa di que-
sto diboscamento regolare, e sommamente necessa-
rio, non si può mettere in pratica il metodo usato
dagli Spagnuoli, e dagl' Inglesi nelle parti deserte
del Mondo nuovo da loro coltivate, cioè di bruciare
Tom. VI.
(1) Doni 142. (2) Id. 142 143. (3) Id. 164.