DISCORSO
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ra, sicchè ella diventasse almeno alta quanto le cime
de' Tomboli, e non sarebbero punto necessarie le D.
ghe, come in Olanda, proposte dal Doni a c. 164. S
questo artifizio fosse riuscibile, bisognerebbe, com
dissi nel luogo citato, destinare la più bassa strisci
della Pianura rasente a’ Tomboli, per ricevere tutta
l'acqua raccolta solamente in fossi, come praticano
in Olanda, e come si pratica adesso vicino a Livor
no, per asciugare e ridurre a sementa il letto del
antico Porto Pisano; ma in Maremma il terreno tra
mezzo a' fossi dovrebbe tenersi ad uso di Prateríe
si perchè arato non ricascasse ne’ fossi, si ancora per-
chè traboccandovi l'Acque a Mar grosso, e doppo
le grandi piogge, non v'impadulino, ma riscolino li-
beramente ne fossi, perlochè gioverà far dette Pra
teríe colme nel mezzo, e declivi verso i fossi.
Nel corso di anni che ci vorrebbero per asciuga
re, o per regolare l’Acque delle Maremme nel mo-
do che ho esposto, spererei che già si sarebbe sta
bilita, ed assicurata la Popolazione ne' Castelli mon
tuosi, e che le di lei coltivazioni fatte ne' Monti e
Poggi adiacenti, sarebbero ridotte di gran frutto. In
tal caso si potrebbe inoltrare, e stabilire la nuova Po¬
polazione ne' Caſtelli de' Poggi più baſsi, e delle Col
line più vicine al Mare, usandovi tutte le descritte
cautele, e maggiori ancora. Sarebbe altresi tempo
di diboscare le pendici delle Colline, e della Pianu-
ra , perchè tal rimedio è di somma importanza,
quando uno si vuole accostare colla Popolazione alla
Pianura pestilente. I boschi dovrebbero tagliarsi col
metodo da me proposto a cart. 206. del T. III. con
questo di più, che anderebbero lasciate lunghe stri-
scie di Boschi, che circondassero i Paduli impossibi¬
li a prosciugarsi2, e altre striscie converrebbe la-
scia¬
(2) Id. 141. 165.
(1) Doni 142.