DISCORS
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la cosi beata figurataci dai Poeti Bucolici, ma la
più insipida, ed infelice che uno si possa ideare, anzi
ha pochissima, cera di vita; e ci vuol bene in quei
miseri Montanari una strabocchevole dose di stolidi¬
tà, e d'indolenza, che gl'impedisca il fare serie ri-
flessioni sulla loro infelicità, appetto agli altr' uomini.
Certe altre abitazioni temporarie si trovano nelle
Maremme, vale a dire certe Capanne, e Tettoie nel-
le Pianure vicino all'Aia , dove si ricoverano in
casi di pioggia gli Operarj delle semente, e della
sega e battitura, e dove alcuni di essi pernottano,
affine di custodire le raccolte, e gl'istrumenti rusti-
cali. Queste Tettoie sono nel pessimo luogo delle
Maremme, cioè nelle Pianure vicine ai boschi e pa-
duli, aperte in molti lati, ed esposte all' aria pesti-
fera della notte, e appunto quelli sfortunati, ai quali
tocca a dormirvi sopra della paglia, sono quelli che
più facilmente contraggono le Malattie Marem-
mane2
Esaminiamo ora l'articolo del Vitto dei Marem-
mani, e vedremo quanto poco ei sia lodabile. Po¬
che case fanno Pane bello e bianco, poche più lo
fanno di tutto Grano, o Autopyro, o Cibario come
lo chiamavano gli Antichi; le più non lo fanno di
veruna sorte, e fanno solamente Pulenda, e Necci.
Radi fono i Macelli in Maremma, ed in questi si
ammazza poco più che Capre, Pecore, e Maiali
poichè per una Vacca non vi è lo smercio. Di Man-
zi, Vitelle, e Castrati non se ne discorre, e se vi
sono nel paese, si mandano a vendere fuori: il lusso
grande per le solennità è qualche Agnello, e qual-
che Vitella di Latte: Il Maiale è la carne più usuale,
o fresca, o salata; e la Carnesecca, cioè Costerec
cio di Maiale salato e vieto, è il principale ingre-
dien¬
(2) V. T. III. a car. 202.
(1) Doni 30.