GIUNTE
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Vineufe de S. Pierre d'Argenson du Dauphiné dans le
Discours sur le sept Merveilles du Dauphiné par
Monsieur Lancelot, dans les Memoires de Litterature
de l'Acad. des Inscr. Tom. 9. pag. 577
c.396. v.1. Dioecesis. Agg. I Privilegy Imperiali non
furono bastanti a costituire Ildebrando Vescovo di
Volterra attual Signore di essa, e quantunque più
documenti somministrino di ciò convincenti ragioni.
con tutta l'evidenza e chiarezza lo dimostra un lodo
dato nell'A. 1203. a 17. Marzo da Tancredi di Se-
ghieri, da Uberto di Parigio, da Buonasidanza di
Lampretto, da Bifolco di Buonaventuta, e da Lio-
nardo di Gallo, nel quale dichiararono, che Ranieri
Podestà di Volterra dovesse restituire a nome del Co-
mune di essa ad Ildebrando di lei Vescovo il Ca-
stelio delle Ripomarance, con tutte le sue ragioni, e
buoni usi, ma con diverse condizioni a favore del
Comune di Volterra, e de' di lei Cittadini. Gran
litigi nel 1213. ebbe Pagano Vescovo di Volterra col
Comune di essa, a cagione del Castello delle Ripo-
marance, e della Dogana del Sale; e per meglio di-
fendere le sue ragioni il Vescovo, fece lega col Co-
mune di S. Gemignano; e i Volterrani si appellarono
dalle sue cenfure al Sommo Pontesice. Nel seguente an-
no 1214. piacque ad Innocenzio III. Sommo Pontefi-
ce di commettere a Martino Vescovo, ed a Cortisen-
no Proposto d'Arezzo, di porre in pace il Vescovo
Pagano ed i Volterrani. Se ne vennero questi a Vol-
terra, e doppo essersi molto maneggiati per ottenere
il fine per cui erano venuti, persuasero finalmente
tanto il Vescovo, quanto i Volterrani, a porre nel-
le mani loro tutte le differenze. Avuta tal facoltà
il di 22. Maggio dichiararono doversi restituire dal
Comune di Volterra la metà degli utili, che esso a-
veſse ricavati dalla Dogana del Sale, ma solo ne
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