SOPRA LE MAREMME.
Diodoro Siculo parlando dei Toscani, dice: quum au-
tem terram incolant uberrimam, eamque probe exco¬
lunt; largissimos inde fructus percipiunt, qui non mo-
do ad nutricationem sufficientem, verum ettam ad
prolixas voluptates, ac luxum conducant &c. Al¬
trove dice: Tyrrhenia namque faecunditate nulli ce-
dens Terrae, in late patentibus campis recumbit, lo
che meglio si adatta alla Maremma, che alla To-
ſcana superiore, o Alpina, nella quale, se si levano
le pianure lungo l'Arno e la Chiana, non vi resta-
no late patentes Campi, e nella quale erano quat-
tro sole delle dodici Città Metropoli della Toscana,
restando le altre otto nella Maremma. Per più chia-
ra riprova poi, che le Città della Maremma Tosca-
na Autonoma fossero popolatissime, serve il dare un
occhiata alle loro tante e gloriose spedizioni Navali
fatte in tempi remorissimi, e registrate dall' Erudi-
tissimo Signor Cav. Lorenzo Guazzesi, al paragr. X
del Supplemento alla sua Dissertazione intorno agli
Ansiteatri degli Antichi Toscani.
Non voglio però che s intenda essere stati questi
paesi d’una salubrità perfetta, quanto lo sonó mo-
dernamente alcune parti del Distretto Fiorentino
non potendosi trovare su que sto Globo alcun punto
dove il soggiorno sia sicurissimo, e proporzionatissi¬
mo per i bisogni di qualunque abitatore; ed essendo
necessariamente i luoghi Maritimi sottoposti ad al-
cune Malattie endemie, inevitabili per qualunque di-
ligenza umana. Solo mi serve che i Lettori restino
persuasi, che la noſtra Maremma avanti d’ essere
soggiogata dai Romani era salubre, e sicura per abi-
tarsi, per lo meno quanto è di presente il Capita-
nato di Livorno. Intorno alla popolazione, fertilità,
e ricchezza antica della Toscana, si può vedere quan-
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(1) V. Doni de Restit. Salubr. Agri Romani pag. 32.