ISTORIA
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dato il torto ai Volterrani, i quali oltre di cid fu¬
rono dal medesimo Cardinale sottoposti all' Ecclesiasti¬
co Interdetto, nel quale durarono fino alla fine del
1306. Eglino per liberare la loro Città da tal pre-
giudizio, spedirono un certo Maestro Rogerio a Na¬
poleone Cardinale di S. Adriano, con avergli dato
incumbenza di chiedere l'assoluzione dell' Interdetto,
e d'assicurarlo, per poter quella ottenere, che essi
avrebbero obbedito in qualunque cosa fosse loro stata
comandata per parte della S. Chiesa, quando fosse di¬
chiarato, che da loro fosse stato ingiustamente occupa-
to Monte Castelli. Gli usizj di Rogerio presso il
Cardinale, uniti all' accennata sicurezza, che da lui
per il Comune di Volterra si diede, produssero il de-
siderato effetto, mentre esso il di primo di Dicembre
scrisse lettera al Podestà, al Capitano, ai dodici Di-
fensori, ed ai sedici Uficiali della Guerra di Volter-
ra, nella quale faceva loro noto d'averli concessa la
domandata Assoluzione. Nel 1312. nel General Par-
lamento di Volterra adunato il di 25. Maggio, ac-
ciocchè la Città restasse liberata dall' Interdetto, fu
eletto Sindaco Ser Giovanni Buonvicini, con facoltà
di far compromesso per la terminazione delle liti che
erano fra ’l Vescovo ed il Comune di Volterra, a ca-
gione di Monte Castelli, ed essendo stato eletto la-
copo di Benincasa da Barga Cittadino di Lucca, e
Capitano del Popolo e Comune di Volterra, il di 31.
d'Agosto dette il suo Lodo. Questo Lodo non fu ve-
risimilmente effettuato per la parte de' Volterrani, sic¬
chè furono di nuovo interdetti dal Vescovo Ranieri
degli Ubertini, e dal suo Successore Ranieri de' Bel-
forti, non solo perchè ritenevano Monte Castelli, ma
perchè avevano fatti alcuni Statuti, per i quali pre-
tendeva egli venir diminuita la libertà Ecclesiastica.
Nel 1317. ricorsero essi a Papa Giovanni XXII. e lo
sup.