DELLA TOSGANA.
453
Micheli, il quale è stato senza controversia il mag
gior Naturalista che abbia prodotto la Toscana, ed
a cui altro eguale si troverà in pochi paesi. Nel
Regno Fossile della Natura, il Micheli non solo ave-
va fatto gli studi filosofici al pari di chicchessia, ma
era dotato d’una perspicacia tale, ed aveva fatte
tante e replicate osservazioni, che se non ci fosse
stato invidiato da morte immatura, avrebbe potuto
comunicare al pubblico una strepitosa Opera, della
quale ne conservo alcuni embrioni. Egli era oltre
diciò introdotto anche nell' Arte Metallica, e mol-
to aveva appreso coll'oculare ispezione, nel lungo
viaggio che fece per la Germania. Laonde oserei
dire, che esso, dopo il Biringucci, è il giudice più
competente, che abbiamo fin’ ora avuto delle Minie-
re di Toscana: Si aggiunga che egli le aveva ve-
dute quasi tutte, ed esaminate sul luogo, prenden-
done i saggi, e gli esemplari che io conservo nel
suo Museo.
Per non mi dilungar troppo col discorso, servirà
avvertire, che il Micheli in proposito delle nostre
Miniere era di parere, che molte di esse fossero ric
che, e potessero dare gran lucro, poichè aveva ve-
duto in Germania ricavare moltissimo metallo da Mi
niere, che avevano assai minor apparenza delle no-
stre. Quando gli era obiettato che molti si erano
provati a saggiare queste di Toscana, e l’avevano
trovate sterili, replicava che ciò era accaduto,
perchè i ſaggi erano stati fatti sopra le fumosità e
tinture, e sopra i pezzi di vena vecchj, e stati
esposti all' ingiurie dell'aria; o perchè non si era
saputa fonder bene la vena, ed impedire che non
volaſſe via insieme con gli Zolfi rapaci, o aliti Ar-
senicali molto Metallo che aveva dentro di se, in
vece di fluire in Regolo. Egli è indubitaro, che i
Me¬
F