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DELLA TOSCANA.
giunse: Metallorum omnium fertilitate nullis cedit ter¬
ris: sed interdictum id vetere Consulto Patrum, Ita¬
liae parci iubentium; e finalmente nel Lib. 33. Cap.
14. parlando delle Miniere d’Oro, dice: Italiae par-
citum est vetere interdicto Patrum, ut diximus, alio¬
quin nulla foecundior metallorum quoque erat tellus.
Se è permesso in questioni fisiche addurre l’autori-
tà d’un Poeta, merita qualche considerazione quel-
lo che Virgilio, Poeta si, ma introdotto nelli studi
fisici, disse dell' Italia:
Haec eadem Argenti rivos, Aerisque Metalla
Ostendit venis, atque Auro plurima fluxit.
Finalmente Strabone Geograph. Lib. 5. parlando
del Friuli, dice: Locus autem est ad purgandum Au-
rum natura idoneus, nec minus ad Ferri fabricas; e
poco sotto parlando della Gallia Cisalpina, o Lom¬
bardia, dice : Hisce in locis non eadem nunc, quae olim
metallorum studia & cura: forte quia maiora ex Tran¬
salpinis Gallis, & Hispanis lucra proveniunt: superio¬
ribus vero annis opera dabatur, cum Vercellae Auri¬
fodinam haberent, & in Ictumulorum Vico, & alio
huic vicino: uterque vero Placentiae finitimus est
In quanto poi alle Miniere della nostra Toscana,
non si sa bene in qual tempo, e da chi sieno state
la prima volta aperte, nè chi abbia con tanta spesa
e fatica traforate le montagne di sopra descritte, e
molte altre della Toscana. Alcune certamente sono
state lavorate ne’ bassi secoli, per quanto si sa dalle
scarse memorie che ci restano; ma se ben si riffette
alle miserie di quei tempi, si conoscerà che il forare,
e ſviscerare tante montagne, è impresa da secoli più
felici, e si resterà persuasi, che dal secolo XI. in giù
non si è forse potuto far' altro, sennonchè riaprire
e ti¬
(1) Georg. Lib. 1. vers. 165.