VIAG. DA FIGLINE A MONSOGLIO. 361
compagnia del Sig. Dottor Tommaso Perelli. Mi dis-
se che vicino a dove questa strada abbandona la
collina, e si torce per congiungersi con l’altra del-
la State, è un pezzo di essa strada incavata nel Tu-
fo(del quale sono composte tutte quelle collinette
e dalle parti vi sono Querci molto grandi, che la ren-
dono oscura: in queste rosure, o tagli di Tufo, vi
è il sopraddetto Tufo nero, in uno strato particolare.
Dopo che si sono riunite queste due strade, se-
guitando verso S. Giovanni, nel sinistro ciglione, o
argine della strada sotto alla siepe, osservammo mol-
te piante di
Hyosciamus (che per tali le conobbamo alla fac¬
cia propria, non vi essendo fiori, o frutti) con fo¬
glie simili a quelle del Glaucium flore luteo Inst. R.
H. non sappiamo però se quella varietà di Jusquia¬
no sia costante.
Tra S. Giovanni e Montevarchi, pur nella ripa si-
nisra della strada, lungo una Gora di Mulino che
vi è, osservammo alcune piante di
Lycopus foliis in profundas lacinias incisis Inst. R. H.
Tra Montevarchi e Levane, e più in la ancora,
molte piante di
Chærophyllum sylvestre, seminibus brevibus hirsutis
Inst. R. H.
Charophyllum sativum Inst. R. H. nelle siepi de
campi intorno alla strada.
Paſsata di qualche miglio l'Osteria di Levane, fino
al Ponte del Romito (che è sopra all' Arno, e favo-
leggiano che sia stato fabbricato dal Diavolo) e an¬
cor gran tratto più là trovammo il ciglione sinistro
della strada, e i campi soprapposti (che sono di re¬
na, o Tufo disfatto ) infettati da certe pietre di fi¬
gura quasi ovata, ma ineguali di superficie, di color
bianco, che parevano composte di Gesso, o Creta
bian¬