Full text: Volume IV (4)

MINIERA DI FERRO 
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T. III. anzichè in queste di Stazzema sono per di 
fuori dei gemitivi d’acqua, che lascia un' incrostatu- 
ra ranciata, come sulla Mersa, e verso Boccheggia- 
no. La pietra però della Mersa si fende come la 
Lavagna, e non è Sasso morto come qui. 
Mi dissero alcuni del paese, che pochi anni sono 
un Frate Agostiniano faceva cavare questa Miniera; 
che vivono tutt' ora delle persone di Stazzema, che 
ci hanno lavorato; che vi era Capomaestro uno 
detto per soprannome il Maestrone; e che si porta- 
va la vena a fondere più in basso vicino al Cardoso. 
Alcuni mi dissero, che il Frate ci fece buon guada¬ 
gno, e poi spari, senza che si sapesse più nulla di 
lui, e per mancanza di direttore fu smessa la cava. 
Altri mi dissero che era stata smessa ad istanza de' 
Ministri della Magona del Ferro, alla quale era di 
pregiudizio. 
Poco sotto a questa Miniera, verso Levante, so- 
pra il siume del Cardoso, è una cava di Marmo Mi- 
stio brecciato di varj colori, ma nella pasta del qua- 
le predomina il color rosso. Si vede, che antica- 
mente vi è stato cavato molto, e vi sono grandi 
saldezze, cioè grossi e larghi filoni di Marmo, ma 
siccome ei riesce un poco duro a lavorarsi, e cava- 
to che sia crepa sacilmente, e fa de' peli, forse a 
cagione d'avere per entro mescolata della terra, è 
ſtata abbandonata la cava, la quale andava a conto 
del Signor Dottor Fortini di Seravezza. 
Intorno alle Miniere del Ferro, osservai le se- 
guenti piante 
Gentiana Asclepiadis folio, flore caeruleo oblongo, 
interna parte punctis saturatioribus asperso. 
Acer Platanoides Inst. R. H. 615. 
Polipodioides descr. a car. 196. del T. I. 
Nel
	        
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