317
DI MONTELEO.
questi luoghi in antico si ricavava con arte. L'Al-
lume poi in forma di Pietra, abbonda in tutte le va-
ſte diramazioni della Cornata di Gerfalco, come ho
notato in diversi luoghi. Vero è però che non da
per tutto si trova l'Allume in copia tale, che si pos-
ſa cavare con guadagno, e perciò gli uomini hanno
prescelti alcuni luoghi, dove i filoni della Pietra Alu¬
minosa erano più ricchi. Uno di questi è Monteleo,
diramazione della montagna di Monterotondo, uguale
per quanto potei giudicare a occhio, in altezza ed
ampiezza al Poggio di Bellosguardo contiguo a Firen-
ze. Confina Monteleo per la parte di Levante col
Monte di Castiglione, che attacca poi con quello del-
la Zuccantina; da Tramontana colla Valle della Cor-
nia, da Mezzogiorno- Libeccio colla Pianura del Fras¬
sine, e da Levante Tramontana coll' angusta Valle
del Risecco, da cui è bagnato nelle radici.
Benchè tutto Monteleo sia composto di filoni,
ſtrati di Pietra Aluminosa, ciò non ostante ve ne so-
no molti, che dentro di se contengono pochissimo Al-
lume, e si chiamano Cappellaccio, quasi cappello,
crosta del monte. Framischiati a questi sono i filo¬
ni abbondanti d'Allume, de’ quali ve ne sono de
grossi fino due e tre braccia, saldi e continuati, ma
distanti qualche poco l’uno dall' altro, e framezzati
da filoni più magri, e di Cappellaccio. Tutti poi cam-
minano da Tramontana verso Mezzogiorno, e sono
pochissimo inclinati, colla testata più alta che guar¬
da Levante, e colla più profonda diretta a Ponen-
te . Un filone più grosso, e dovizioso, che io veddi
allora scoperto in una cava bassa rasente al fiume Ri¬
secco, andava dilatandosi verso il grosso del monte
e quanto più si profondava. Un altro filone assai buo¬
no, si propagava nel letto stesso del fiume: Questa ca¬
va bassa fu cominciata ad aprire il di 8. Aprile 1744.
per¬