320
ALLUME
cia tre e mezzo, la quarta di braccia quattro, e an-
che di cinque . Per introdurre la Gucchia, e forare
il maſso, si fa cosi. Si stritola un poco di sasso, s’ im-
pasta con acqua, e se ne pone una porzione in una
bucolina fatta nel masso collo scarpello, appunto do¬
ve si vuole resti la buca della Mina. Si comincia a
introdurre per questo buco la Gucchia sostenuta, e
girata secondo il bisogno da uno, che vi sta sopra
a cavalcioni, volto verso la Mina: due Picconieri bat-
tono di mano in mano con due mazze la testata op-
posta della Gucchia, la quale per la veemenza de’ col-
pi si consuma moltissimo, e si sgrana quasi come fos¬
se di legno. Tre uomini adunque sono gl'impiegati
per fare una Mina. Di mano in mano che s' insinua la
Gucchia, quello che la maneggia la cava di quando in
quando fuori, e con una raspa, cioè lunga baccher-
ta di ferro ritorta in cima a forma di cucchiaro, ri¬
pulisce il tubo della Mina dal tritume, o renistio di
sasso che vi si è fatto, e coll'acqua che spesso v’in-
troduce per facilitare il consumamento della pietra
forma un fanghiccio. Ripulita la Mina v’introduce
nuovo spolverino, o reniccio di sasso con nuova ac¬
qua, e si muta Gucchia, prendendo sempre delle più
lunghe, a misura che il tubo della Mina si appro-
fondisce
Terminata che è la Mina della lunghezza ricerca-
ta, si pulisce ed asciuga esattamente; indi vi si met¬
te libbre tre di polvere da fuoco della più gagliar-
da, e vi si calca con un legno : dopo di che a for-
za di colpi di mazza vi si introduce un tappo, o zaf-
fo di legno di Cerro, lungo circa ad un braccio; il
quale finita l'operazione, si puntella per di fuori con
grossi sassi, affinchè faccia maggior riuscita. In det¬
to legno è scavato per lo lungo un canaletto, in cui
si fa la traccia della polvere, di cui pure se ne fa
uno