DI MONTELEO.
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to: 5. per le varie sostanze eterogenee, che comu-
nemente vi sono mescolate, e a'terano notabilmen-
te le minime particelle componenti la massa della
vena, e altresi la massa medesima presa tutta insie-
me. Tali sostanze sono per cagion d'esempio : 1. par-
ticelle, o le vogliamo chiamare tinture, fumi ec. di
metalli, di mezzi metalli, di sali nativi d'altro ge-
nere, di Zolsi diversi ec. 2. seminii e coaguli della
natura del Cristallo, della Selenite, del Gesso, della
Stalattite, del Wolferto, dello Schorll ec.
Non sono le sole sopraccennate cagioni, che pro-
ducono la diversità delle vene d'Allume; ma ve ne
sono alquante altre, e più forti, le quali essendo mi-
nutissime oltre ogni credere, e rendendosi impercet-
tibili a' noſtri pur troppo grossolani sensi, non si pos¬
ſono da noi ridurre a calcolo. Primieramente si può
dare maggiore o minore forza di coesione, o reci-
proca attrazione tralle particelle del Sale acido sem-
plice, le particelle della Terra Calcaria, e quelle
delle altre sostanze componenti la massa della vena
Quindi ne seguirà, che mettendosi in pratica l'ordi-
nario metodo per confettar l'Allume, da certe vene
che avranno tutte le apparenze di ricchissime, se ne
ricaverà pochissimo o punto Allume; non perchè ei
non vi sia, ma perchè: 1. il Sale acido può essere
naturalmente troppo volatile, cioè troppo leggier-
mente attratto dalla Terra Calcaria, sicchè facilmen-
te se ne stacchi e si dissipi : 2. perchè per lo con-
trario può essere troppo fisso, cioè attratto ed invi¬
luppato assai più del bisogno da particelle di terra
le quali predominando nel composto gli facciano per¬
dere la forma d'Allume nativo: 3. perchè l'Allume
nativo, cioè l'aggregato giusto di Sale acido semplice
e di Terra Calcaria, può essere troppo volatile, cioè
tanto poco attratto dalle contigue molecule, che per
ogni