STORIA
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accennata distruzione di esso Porto, e guasti i loro
Beni; solo, come dirò a suo luogo, nel 1306. vi era
la Chiesa di S. Niccolò, o quella fabbricata nel 1162.
o una rifabbricata sopra le rovine di quella.
Si liberarono finalmente da tanti disastri i Pisani
lacendo pace colla Lega Guelfa, e pensarono a ri-
storarsi de' danni sofferti. Il Porto era una delle più
necessarie ed utili parti del loro Stato, e perciò fu
una delle prime premure loro il risarcirlo. E vera¬
mente l'anno 1303. fecero edificare la Torre del
Fanale, non più nello scoglio della Meloria, ma in
uno presso a Livorno, cioe dove egli è di presen-
te *. Il Petrarca 2 prescrivendo al suo Amico la nor¬
ma del viaggio che doveva fare, gli dice che di Na-
ve avrebbe potuto vedere Pisa, Urbem — quomodo-
cumque Maris potentissimam, donec Patrum memo¬
ria non modo vires aequoreas, sed animos, navigan¬
dique propositum, magno victi praelio Januensium
amisere. Posthaec paucis passuum millibus Portus, &
ipse manufactus, Pisanum vocant, aderit, & fere
contiguum Liburnum, ubi praevalida Turris est, cu¬
ius in vertice pernox flamma navigantibus tuti lit-
toris signum praebet. Hinc si ad dextram te defle¬
xeris, Gorgon, atque Capraia parvae quaedam Pisano¬
rum Insulae praesto erunt, nec non Turris exigua Pe¬
lagi medio, quae Mellora vulgo dicitur, infausta illi
Populo, q od scilicet illic ipsa, cuius paulo ante me¬
mini, pugna commissa est. La piccola Torre della Me¬
loria forte era il residuo del vecchio Fanale; giac¬
chè quella che vi è di presente, e solo serve d’in-
dizio delle secche, fu fabbricata regnante Cosimo III.
Oltre ali' aver permutato il sito del Fanale, ristau-
rarono i Pisani quante più poterono dell' altre fab¬
briche del loro Porto, e lo ridussero ben tosto suf-
ficien-
(1) Tronci 283. (2) Itinerar. Syriac. 558.