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DI LIVORNO
nelle frane di Tufo che sovrastano alla strada rasen-
te alle orribili Grotte di S. Giusto, vi si vedono cer-
ti ſtrati di pietre tanto simili a queste di Livorno, che
agevolmente si potrebbero scambiare
In alcuni recessi del lido, a fior di terra, trovasi
gran quantità di rena qual sembra a prima vista, ma
che altro non è sennonchè un ammasso di gusci di
Teſtacei estremamente piccoli. Ella è similissima a
quella rena delia spiaggia di Rimini, dentro alia quale
Chiarissimo Sig. Dottor Gio. Bianchi Protomedico
di Rimini, già Professore di Notomía nell' Universi-
tà di Siena, scoperse con tanta sua gloria i Corni d'
Ammone, e. gli Ortoceri Marini, insieme con molte
altre rarissime specie di Teſtacei, descritte poi da lui
con somma eleganza nell' Opera intitolata de Conchis
minus notis &c. Il medesimo Sig. Bianchi nel Feb¬
braio del 1743. osservò nella nostra Rena di Livor-
no altri Corpi Marini, che ha descritti e figurati nell'
Appendice al Fitobasano di Fabio Colonna. Molti al-
tri di più ve ne sono differentissimi e bellissimi, che
per non tediare i Lettori, mi riserbo a descrivere
nel Catalogo de’Testacei del mio Museo. Solo qui
noterò, che nell' istessa spiaggia questa Rena piena di
Corpi Marini diversifica moltissimo, secondo le pic¬
cole Cale, e le tortuosità degli scogli ove è deposita-
ta, e secondo le marate che ve la portano.
Il Lazzeretto di S. lacopo era in antico un Romi¬
torio d’Agostiniani, detto di S. Iacopo d’Acquaviva
e la Chiesa in oggi sotterranea, è di fabbrica antica.
Vi è accanto un fonte copioso d'acqua buonissima a
bere; ma riferisce il P. Magri 2, che nel 1638. re¬
gnando una grandissima siccità, ella diventò salata
come l'acqua del Mare, e durò cosi per 40. giorni,
e poi tornò all' essere di prima.
In
L
(1) V. Tronci Ana. Pis. 278. 279 (2) Orig. di Livorno 194.