Full text: Volume II (2)

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SUL GABBRO. 
sione, al racconto del Viaggio: in Monte Corbulone, 
ed in un altro che gli resta dirimpetto, sulla strada 
trovai molto Amianto, parte del quale si sfilacci¬ 
cava, e parte era duro, e indissolubile. Oltre a gran 
copia, ed a gran pezzi di Galattite del colore ordi- 
nario, ve ne trovai alquanto che era di color gial- 
lo, altro rosso, e molto di color di Mele: uno di 
questi credo sia quello, che gli antichi chiamarono 
Melitite. In questo stesso Monte veddi alquanti silo¬ 
ni formati di rottami di Gabbro di varie grandezze, 
imprigionati dentro a certa materia biancastra, 
Tartarosa, o della natura del Gesso, cioè composta 
d'ingemmamenti densi, e sottili in forma d’aghi, 
sicchè tutta questa massa veniva a formare una Brec- 
cia vaga, ma non molto dura. Osservai ancora che 
il Gabbro per l’ingiurie dell' aria si fende in piccoli 
sassuoli, come appunto fa il Galestro, ed in questi 
Monti non ha incrostature o rilegature di Tarso, 
come l'Alberese. 
Osservazioni fatte a Valle Benedetta. 
POrnammo indietro al Convento, e poi c''incam- 
minammo verso Valle Benedetta: il viaggio fu 
per pendici di Alberese di filoni tortuosi, tra ’l qua- 
le ve n era molto del rosso, ed a luogo a luogo del 
Galestro cenerino , e rossigno , e d’ altri colori, in gran 
quantità. Di simil natura erano le pendici de’ Mon- 
ti adiacenti, vestite di selva bassa di Querci da ta¬ 
glio. Giugnemmo poi alla Villa del Signor Filippo 
Huygens, situata in un incavo del Monte vicino al 
Monastero di Valle Benedetta, godendo aria perfet- 
tissima, ed una veduta molto amena ed estesa. Il Pae¬ 
se intorno è tutto d'Alberese e Galestro, ed era già 
vestito tutto quanto di folta macchia: il Signor Fi¬ 
lip
	        
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