DI PORTO PISANO.
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della Vallisneria, e Vallisneroide del Micheli ne
Fossi. Supponendo adunque le Piante d'Aliga molto
vicine l'una all' altra, come sono ora al Marzocco
egli è indubitato, che dovevano trattenere notabil-
mente il fango, e la rena lasciatavi dalle tempeste
e dalle torbe de' Fiumicelli, e non la dovevano
lasciare ritornar tutta in alto Mare quando egli era
quieto, o soffiavano venti di terra. La deposizione
più alta di terreno, doveva seguire nelle parti più
lontane dalla bocca del Porto, per donde entravano
i Cavalloni, e rasente agli orli del medesimo Porto,
ſecondo la direzione e refrazione de'Cavalloni, e
secondo la direzione de' Fossi. Questo interramen-
to, o rialzamento del fondo di Porto Pisano, sup-
pongasi quanto piccclo si voglia in ciaschedun' an¬
no, non vi ha dubbio, che nel corso di molti Se-
coli ha potuto trasformare esso Porto in una Valla¬
ta; e l'averebbe oggimai finito di colmare e spiana-
re, se il Gran Duca Cosimo I. nel fare il Fosso na-
vigabile non avesse tagliata la comunicazione del
Mare, e impedito, che le grosse Maree potessero
penetrarvi. Presentemente si disegna di colmare, e
asciugare i marazzi che sono rimaſti nel luogo del
Porto, col farvi stagnare e depositare le Torbe del-
l'Ugione e della Cigna, con che si distruggerà ogni
vestigio di esso Porto, ma si verrà ad acquistare ot¬
timo terreno da sementa, e si renderà perfettissima
l'aria di Livorno. Io non temo, che ai Lettori sia
per rimanere dubbio delle addotte cause del rinterra-
mento di Porto Pisano, laonde mi pare inutile l'ad-
durre altre giustificazioni. Solo avvertirò, che se
nel moderno Porto di Livorno non si uſasse una som-
ma diligenza, e non si facessero considerabili spese,
in vuotare di continuo la Darsena con ingegnose
macchine dette Puntoni, e in tenere pulito piu che
sia
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