CORSO ANTICO
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turpissima est iactura, quae per negligentiam accidit.
ideo hac salubri constitutione sancimus, ut postea cogat
Capitaneum Vallis Arai, ut tempore inundationum Aqua¬
rum, Carrarias & loca congrua suae Capitaniae faciat
aperiri, ut aquae Arni possint inde libere decurrere, ne
ripae Civitatis corruant, nec minuatur aspectus pul¬
cherrimus Civitatis, & Prata & Paludes, nostri de
terrenis floribus (fior di terra ) totius Tusciae pro¬
pter aquarum multitudinem descendentibus nostra in¬
dustria repleantur
L’apparenza di corso antico dell'Arno e sbocco in
Stagno, senza riflettere al Piano colmato e rialzato
forse fu quel che ingannò i Fiorentini, i quali nel
1504. come attesta Jacopo Nardi , volendo in tutti i
modi impadronirsi di Pisa, e volendo ristringerla mag.
giormente, di segnarono di levare il Fiume d'Arno
da quella Città, e divertendolo quindi, condurlo nel-
lo Stagno di Livorno con due larghe e profonde Fosse.
Fu ciò lodato et approvato con buone ragioni, e con-
sigli d' eccellenti Architettori, e Maestri d' acque fat-
ti venire di Lombardia, conoscendo che oltre al le¬
vare la comodità del Mare a' Pisani, ne risultava
anche comodo grande alle cose de' Fiorentini, per cosi
fatta diversione del Fiume, per assicurarsi dalle scor-
rerie che potevano fare i Nemici; e a quest effa
per poter condur tal' opera, si fermò il Campo a. fie-
signone, Enorme fu la speſa che vi volle, si per fai
le fosse, si per fare una grande e gagliarda pescaia
di legname a traverso, che sostenesse l'empito del
Fiume, e alzandolo lo conducesse in detto Stagno
con dargli quanta più si potesse grande la caduta,
e molto tempo vi si consumò: ma, tutto fu inutile
perchè non vi si trovò in fatto essere quella tanta
caduta, che gl'Ingegneri av evan detto. Conciossia-
co¬
(1) Istor. Fior. Lib. 4. a c. 98.