DI VOLTERRA.
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che si ebbero nell' Anno 1579., facendone ampia fe.
de Giovanni Rondinelli Commissario allora in Vol¬
terra, nella Relazione che fece di questa Citta al
Granduca Francesco I.
Mi dichiaro però di aver deplorato queste due
lagrimevoli circostanze, per cagione de’ Lavoratori,
non già per indolenza de Padroni, potendo affer-
mare con verità, che i Posseditori de’ Beni nel Re-
cinto Volterrano, particolarmente di quelli i quali
sono più vicini alla Città, hanno da molti anni in
quà rinnovata l’attenzione, per migliorare ed ac-
crescere le Coltivazioni. Dirò qui degli effetti di
questa, partitamente le notizie. Si gode da più
anni in abbondanza molte sorte d’Erbe per l'Uma-
no Vitto, d' una parte delle quali per l'avanti si
penuriava anzi che nò, dell' altre s’ era affatto
privi. Sono accresciute in oltre in abbondanza le
Pere, di varie ma squisite qualità, siccome è se-
guito degli altri Frutti, i quali tutti in quest aria
salina riescono di un particolar sapore: Le Viti
sino state poste non solo in maggior numero, ma
ancora con più sceltezza, onde i Vini riescono as¬
sai più generosi, e con più grato odore, che quel-
li che ne' tempi scorsi si raccoglievano. De’ Popo-
ni, e de' Cocomeri, pocbi sono quelli che ne semi-
nano, e se i nostri Contadini sapessero fare i Di¬
velti, e le altre diligenze per far venire a ma¬
turità queste specie di graditi Frutti, si risenti¬
rebbe per avventura la grande utilità, della qua-
le in molti luoghi della Toscana si gode. La se-
menta parimente delle Rape, è del tutto trascurata,
credo io perchè sia stato supposto dagli Antichi, che
in nessuna parte del nostro suolo potessero venir
crescendo in quella grossezza che altrove si vede;
ma io non dubito che si ottenesse tal fine, col mez¬
zo
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