DI VOLTERRA.
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Molto maggior numero di persone troverebbe
largo sostentamento nello Stato di Volterra, mer¬
cè dell' Agricoltura, e delle Arti. Il terreno è
fertilissimo, abbondante d’acque, di pasture, di
boscaglie, e adattatissimo per Vigne, per Olive-
ti, e per Semente. L’ aria non è tanto cattiva
quanto uno si crede; poichè la parte Montuosa è
sana, e la Valle più bassa della Cecina, la quale
sola è insalubre, si renderebbe sicura come era
anticamente, col regolare l’ Alveo de’ Fiumi, e
col dimacchiare. L’ insalubrità dipende dagli ef-
fluvi palustri, e dallo stagnamento e diminuzione
d'elasticità dell' aria, per l' impedita sua ventila-
zione e rinnovazione; non già dalla mescolanza
d' effluvi Minerali, come a' suoi luoghi più distin.
tamente farò vedere,
Ecco su questo proposito quanto mi partecipè
il Sig. Avv. A. Lorenzo Cecina, con sua Lettera
degli 11. Ottobre 1754. Il Territorio di Volterra
mostra in grand estensione di essere sterile ed in¬
fruttuoso; e di vero pur troppo si prova, che egli
è tale; ma il difetto non proviene solamente dal-
la qualità, e positura di esso; ayvegnachè la ne-
gligenza ed imperizia de' Lavoratori, ne sia for
se la principale origine. Jo tengo per certo, che se
essi conservassero gli argini colla dovuta attenzio¬
ne, ben regolassero il corso dell' acque le quali
cadono dal Cielo, lavorassero i campi a suoi tem¬
pi, e ben gli concimassero, supplirebbero molto al
difetto della natura; ma piuttosto che conservare
gli argini, e farne de' nuovi quando sia necessa¬
rio, gli guastano a bella posta, per ra ccorre, co-
me essi dicono, quattro mannelli di Gra no. Tunto
nel fare i Solchi, che i Capisolchi de' cam pi, quando
gli seminano, sono poco avvertiti di re golargli in
mode
Tom. III.