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POPOLAZIONE
Io non intendo con ciò di derogare in parte
alcuna a’ pregj di questa Illustre Città, per la
quale io professo un’ alta venerazione; ma sono
stato costretto a toccare i particolari della sua for¬
tuna, per dedurre un importantissimo Corollario
Fisico. Questo si è, che essendo scemata conside.
rabilmente la popolazione della Città, e del suo Sta-
to, dovette necessariamente restare per sempre in-
colta una gran parte della sua fertilissima Campa¬
gna, si per la mancanza de gli Agricoltori, si an-
cora per il diminuito, ed impossibilitato smercio
delle Grasce. Fin d’ allora dunque scemò il nu-
mero de' Castelli e Villaggi suoi, gran parte del
terreno; prima coltivato, fu lasciato imboschire,
e si cominciarono a trascurare i regolamenti e
scoli dell' acque, donde ebbe origine l'Insalubri-
tà dell' Aria, nuova e più sorte cagione di spopo-
lazione.
Tuttavia il danno non sarebbe stato grandissimo,
ed irrimediabile, se la Città non avesse avutol
ultimo tracollo nel 1472., doppo il quale non si
è mai più potuta rimettere in huono stato. Qual
ella fosse in tal tempo, si conosce dalla descrizio-
ne che ne fa Antonio Ivani da Sarzana, il quale
era Cancellière di quella Comunità. Tralle altre
cose ei dice: Habent hi Cives Castella viginti qui-
bus imperant, Rectoresque statuunt e numero Ci
vium quos volunt. Si sa che nell A. 1288. i Comuni
dello Stato Volterrano, allibrati, erano 23., e pa-
gavano fra tutti 100050. Lire d’imposizione2 delle
quali ne toccava 17965. alle Pomarance, ch’ era
il Comune più numeroso, 13100. a Castelnuovo
7300. a Libbiano, 7285. a Monte Cerbolt, 7150.
al
(1) Commentar. de Bello Scr. Rer. Ital.
Volaterrano in T. 23. (2) Cecina Notiz. Ist. p. 73.