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belloni. Dalla grandezza dell' Ossa, ben si com-
prende, che essi erano di statura più alta della
comunale, e che non sono stati bruciati, ma sot-
terrati interi. Se è vero che avessero in bocca
una Medaglia, come dissero gli Scavatori, non
resterebbe dubbio che siano Cadaveri di Gentili,
provviſti dell' Obolo per pagare il portorio a Ca¬
ronte, come si costumava in quei tempi, al rife-
rire di Luciano nell' opuscolo de Luctu p. 787.
Non costumarono sempre i Gentili di bruciare i
loro Cadaveri, ma in antico gli sotterravano in¬
teri, come avverte Plinio Hist. Nat. L. 7. C. 54.
e Cicerone lib 2. de Legibus; sebbene trovasi fino
nelle Leggi delle dodici Tavole, fatta menzione
del bruciare i Cadaveri, e forse era promiscuo
e indifferente presso de' Gentili questo rito, se-
condo le varie sette, e superstizioni che prevale-
vano
Tutti adunque i descritti rottami di Antichi-
tà de' tempi più felici dell' Italia, cioè avanti all'
invasione di Barbare Nazioni, senza mescolanza
alcuna di artefatti de' secoli posteriori, dimostra-
no a sufficienza, che questo tal luogo da me sup-
posto Torrita, si mantenne in florido fino a' tem-
pi di Rutilio, cioè verso la metà del Secolo V
del che oltre l’autorità del Poeta, fanno fede le
Medaglie di Graziano. Dalla metà del Secolo V.
in poi, la Toscana sofferse tanti, e si orribili
danni dalle Barbare Nazioni, che successivamen-
te l'invasero, e sono talmente oscure le Istorie di
quei lagrimevoli tempi, che io mal saprei accu-
sare
Pomp. Epitome L. 19. c.
(1) V. Hier. Magii Var-
1. & Matth. Bernecceri
Lect. L. 3. cap. 10. p.
148. Bava Dissert. p. 155.
in eum Adnot.
V. Justini Histor. Trog.