PISA.
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primo Re Goffredo Buglione, col Consiglio del
Patriarca di Gerusalemme, e de'Principi, e Ba-
roni del Regno, elesse nel 1099. diversi Uomini
Savi, ad inquirere, & sapere da la Gente de di-
verse Terre che erano li, le usanze de le loro Cità,
e tuttociò che quelli li quali elesse a questo effet¬
to, hanno possuto saper & apprendere, el feceno
metter in scriptis , e distendere da Gio. Ibelino
Conte del Zaffo; e il Codice fu poi approvato
dal Re, e dalla Dieta del Regno. Furono con
esso stabilite due Corti Secolari, una chiamata l
Alta Corte, della quale il Re medesimo era Go-
vernatore, e Giudice, e davanti alla quale si
giudicavano tutte le Cause vertenti fra la Corona,
i Principi, ed i Baroni del Regno si Ecclesiastici
che Secolari, fra un Barone e l'altro, e fra un
Barone e i suoi Sudditi, e Ligii, poichè la con-
quista fatta di quei Paesi da' Cristiani, fu suddi-
visa in Feudi Militari, fra gli Usiziali dell'Ar¬
mata. In questa prima parte intitolata l'Alta Cor-
te, si trovano cose curiosissime, e che possono da-
re gran lume, per intendere e spiegare certi usi
anche dell'Italia nei Bassi Secoli, e massime circ
ai Feudi, ranghi, diritti, e privilegi diversi de'
Feudatarj, e le contribuzioni e fazioni loro in casi
di guerre ; e notisi che davanti a questa Corte,
quasi ogni Lite si decideva per mezzo di Duelli,
con condizioni veramente strane. La seconda Cor-
te stabilita da Gotrofredo, era chiamata della Bor-
gesia, o del Viscontado, alla quale presedeva un
Visconte eletto dal Re, davanti a cui si portava-
no le Cause vertenti fra i Borghesi, cioè non Si-
gnori di Feudo, nè Cavalieri, o Soldati, ma o
Mercanti liberi e franchi, o Sudditi Soriani, Gia-
cobini, Grifoni, Saracini, e Schiavi. Si attitava-
Tomo II.
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